La caduta del governo seguita dalla crisi che abbiamo vissuto nelle scorse settimane riapre tanti temi di cui è sempre utile fare un’analisi; quello che maggiormente ci tocca in prima persona è il ruolo che la politica ha verso e per i giovani. Non serve un esperto per comprendere che le due realtà molto spesso si trovano a percorrere due strade parallele, senza alcun tipo di contatto; la domanda da porsi è: perché si è giunti a ciò? La risposta la si può trovare in varie modalità: la prima è sicuramente il parlare con questa parte di società, totalmente disillusa e con il bisogno di avere un minimo di stabilità per cercare di costruirsi il miglior futuro possibile. Il confronto continuo che abbiamo con i nostri coetanei ci racconta di una realtà senza speranze, senza prospettiva e, soprattutto, senza nessuno pronto ad ascoltarci.
Un ulteriore spunto di riflessione possono essere i dati che abbiamo a disposizione al giorno d’oggi: 2 milioni di NEET (giovani che non studiano né lavorano, pari al 24% della popolazione tra 15 e 29 anni). Tra i vari studi che sono stati portati avanti, ciò che ne viene fuori è che le istituzioni e la politica in generale sono le componenti di cui queste persone hanno meno fiducia, in quanto inascoltate e non tutelate, insieme ai tanti giovani che lavorano in condizioni tali da non riuscire a superare la soglia della povertà, senza parlare dell’assenza di tutele derivanti da contratti di lavoro mai stipulati.
La necessità di riforme strutturali nell’ambito della formazione e dell’impiego è più che urgente, basti pensare che nella nostra provincia di riferimento i dati sono spaventosi: nel 2020 oltre il 70% della popolazione giovanile è disoccupata. E ciò ci porta a dover aprire un ulteriore tema nel dibattito politico odierno, ossia quali sono le risposte che la nostra politica vuole dare a queste persone, quali spiragli potranno aprirsi affinché questa piaga sociale possa essere sconfitta, qual è il ruolo di queste persone in questo contesto.
Ebbene, dati questi presupposti per niente rosei, la sfida della politica e soprattutto del Partito Democratico è quella di farsi da tramite per tentare di supportare il futuro del nostro Paese e delle nostre città, attraverso un percorso di confronto serio e duraturo, dove le nuove generazioni non vengano viste come meri bacini di consensi da cui attingere (in quanto visti come ‘fannulloni’ e ‘buoni a nulla’), bensì porli al centro della proposta politica per dare soluzioni alle loro necessità.
Un appello lo porgiamo anche ai giovani di Benevento e della provincia: la situazione attuale non ci prospetta un futuro roseo e, fino ad oggi, la classe politica italiana e locale non sempre ci ha sostenuto quando necessario. C’è bisogno però, mai come oggi, della fiducia e dell’entusiasmo che dovrebbero caratterizzare questa fase della nostra vita. Senza queste caratteristiche non c’è speranza che tiene, tutte le parole diventano vane e tutte le azioni inutili; impegniamoci e costruiamo insieme il nostro avvenire, attraverso l’attivismo ed il confronto, senza i quali difficilmente si potranno raggiungere obiettivi concreti.