NAPOLI – Dare una pacca sulla spalla e una targa di riconoscimento ai ragazzi della Sanità, i ragazzi di Padre Antonio Loffredo e della cooperativa “La paranza” freschi del riconoscimento europeo Heritage Award per aver rilanciato il quartiere una volta sinonimo solo di camorra, gli ha permesso di recuperare il sorriso.
Non sono giorni facili, per il sindaco Gaetano Manfredi. Non lo sono perchè impegnato su due fronti politici roventi: la giunta da sistemare dopo la perdita della vicesindaca nonché assessore alla scuola Mia Filippone e la crisi di Governo.
“E le due cose – confida chi raccoglie le sue confidenze – non è detto che non si intreccino”.
Prima di tutto sui tempi: domani alle 9:30 Draghi prenderà in mano il pallino della crisi in Parlamento. L’augurio del sindaco è che rientri. Ma con un Giuseppe Conte pienamente recuperato alla causa.
“Con questo scenario – è il ragionamento del primo cittadino – sarà anche più facile fare il punto per la giunta”.
Manfredi si augura che già per la fine di questa settimana, tra venerdì e sabato, il quadro politico sia sufficientemente chiaro per procedere alla nomina della nuova assessora alla scuola.
A sostituire in giunta Mia Filippone sarà un’altra donna perchè bisogna preservare le quote rosa. E, dal punto di vista politico, sarà un’altra tecnica, senza etichette partitiche.
“Del resto, Mia, come Edo Cosenza e come Laura Lieto, era in quota sindaco, non fu proposta da nessun partito”.
Ne consegue che la sua sostituta avrà la stessa ragione politica.
Tuttavia: Mia Filippone aveva anche i gradi di vicesindaca. Ma non è affatto detto che colei che le subentrerà abbia anche questo titolo.
Anzi: a Palazzo San Giacomo e dintorni, si racconta di un Pier Paolo Baretta, l’assessore al bilancio in quota Pd, l’uomo che ha portato in porto il Patto per Napoli, “molto attivo” nella corsa a questo riconoscimento.
E comunque: dalle parti di piazza Municipio, si viene a sapere anche che Manfredi già aveva in mente di fare una verifica del lavoro della sua squadra di governo. Ma a settembre, a un anno – poco meno – dal suo insediamento.
Segno che il sindaco non è soddisfatto di tutti i componenti della giunta. E dopo la pausa estiva qualche componente sarà sicuramente sostituito.
A settembre, Manfredi vuole accelerare la fase due della sua amministrazione che è partita in due step: il 30 marzo, il giorno dopo la firma con Mario Draghi del Patto per Napoli, e il 30 giugno, il giorno dopo l’approvazione del primo bilancio della sua gestione in consiglio comunale.
Già, ma a proposito di Draghi: a settembre sarà ancora lui il Presidente del Consiglio? Manfredi, come ha dichiarato anche pubblicamente, se lo augura.
“In questi giorni, ha avuto anche un ruolo attivo per cercare una soluzione positiva alla crisi – raccontano i suoi – Si è sentito con Enrico Letta. E poi con lo stesso Giuseppe Conte con il compito di fare il pontiere tra i 5 Stelle e il resto del mondo”.
Per questo, l’appello dei sindaci pro Draghi non l’ha visto tra i primi firmatari.
Sennonché, nelle stanze di Palazzo San Giacomo, si fa notare che il sindaco, in queste conversazioni telefoniche, non abbia mancato l’occasione per porre quello che per lui è il vero tema politico che si pone in queste ore, con una domanda semplice semplice rivolta (anche) al segretario del Partito Democratico: “Ma, al di là dell’esito della crisi e del destino di Draghi, il centrosinistra che fine farà? Davvero lo si può pensare senza i 5 Stelle di Conte?”