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Fino a questa mattina erano 1.071 i sindaci italiani ad aver sottoscritto la lettera aperta a sostegno di Mario Draghi. Parliamo, evidentemente, dell’appello bipartisan lanciato dall’Anci con l’intento di convincere l’attuale premier a desistere dagli annunciati propositi dimissionari. 

“Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l’Italia” – la ‘chiosa’ degli amministratori che ora attendono gli sviluppi della discussione parlamentare, ormai imminente.

Nel frattempo, l’appello Anci ha scatenato le solite e prevedibili polemiche. Infuriata la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che ha parlato di uso strumentale delle istituzioni. “Tante delle firme provengono dal centrodestra, forse non l’hanno informata” – le ha poi risposto il primo cittadino di Firenze Dario Nardella. Fatto sta che la raccolta prosegue e gli autografi aumentano. “Siamo 1300. Si tratta di un lungo elenco che va dalle grandi città ai piccoli comuni” – l’ultimo lancio affidato alle agenzie.

L’invito, però, non scalda i cuori degli amministratori ‘nostrani’

Fosse dipeso dai sindaci sanniti, infatti, l’appello si sarebbe fermato a… 1.

Da Limatola a Castelfranco in Miscano, da Castelvetere a Pannarano, – stando all’aggiornamento a quota 1.071 pubblicato questa mattina – soltanto una delle 78 fasce tricolori del beneventano ha deciso di apporre il proprio autografo virtuale in calce al manifesto draghiano: è Clemente Mastella. La sottoscrizione dell’inquilino di palazzo Mosti risulta registrata alle 19.50 di ieri sera, 17 luglio. E’ la numero 896.

Comunque la prima e al momento unica, dicevamo, dal Sannio. La terza se allarghiamo lo sguardo ai sindaci degli altri capoluoghi campani. Prima di Mastella troviamo dunque i nomi del casertano Carlo Marino (95) e di Gaetano Manfredi (274) di Napoli. Ancora assenti il salernitano – e deluchiano – Vincenzo Napoli e l’avellinese Gianluca Festa.