NAPOLI – “Io non guardo mai i sondaggi, ma evidentemente c’è la percezione che stiamo lavorando al massimo per invertire la tendenza che ci vedeva sempre agli ultimi posti in tutte le classifiche. Tuttavia, a vincere non deve essere il sindaco, ma la città. Con la riorganizzazione della macchina comunale, dei servizi e la capacità di attrarre nuovi investimenti, Napoli ha bisogno di ripartire dopo troppi anni di parole e non di fatti”.
Gaetano Manfredi non è un tipo da facili entusiasmi. E con queste parole commenta il quinto posto che il sondaggio di Antonio Noto pubblicato questa mattina da il Sole 24Ore gli assegna tra i sindaci più popolari d’Italia con il 59,5% di gradimento rilevato tra i napoletani.
Lo fa a margine della conferenza stampa convocata a Palazzo San Giacomo dalla Tangenziale di Napoli: partiranno (soprattutto di notte) cantieri di ammodernamento per 150 milioni di euro.
E anche su questo il sindaco incalza: “Questo è un giorno importante perché finora ci sono stati pochi investimenti su quest’infrastruttura se pensiamo alla sua importanza (quasi 240mila transiti medi giornalieri, ndr). Quindi, segniamo una importante inversione di tendenza per avere un asse viario più sicuro e più efficiente dal punto di vista dei pedaggi (che per ora rimarranno immutati, ndr) e dell’ottimizzazione energetica, con uno sguardo sia all’elettrico che all’idrogeno”.
Ma non solo: Manfredi crede che sia arrivata “la stagione di parlare nuovamente di nuovi svincoli. Non solo investire su ciò che c’è, quindi, ma anche ampliarlo”.
E quando parla di nuovi svincoli, Manfredi ha in testa di riprendere vecchi progetti mai andati in porto. Uno su tutti: quello della zona ospedaliera.
“Vogliamo che si investa sempre più per una città intelligente, con trasporti all’altezza sia su gomma che su ferro”.
Sta di fatto che proprio su questo versante – il ferro – arrivano le dolenti note di giornata. A chi gli chiede a che punto stanno i collaudi per inserire i nuovi treni sulla Linea 1 della Metropolitana, Manfredi risponde che “stanno avendo tutti esito positivo. Ma c’è da fare i conti con lungaggini burocratiche che rallentano il tutto. Questo – ha spiegato il sindaco – l’ho fatto presente anche al Ministero. La sicurezza è una priorità. Ma quando diventa burocrazia non va più bene”.
Il 18 giugno scorso, al forum il Sabato delle Idee, aveva detto: “Ci sono 10 treni pronti a rendere più frequenti le corse. Il primo, dopo il collaudo negativo dello scorso anno ma per il quale si è rilevato un problema di mancata manutenzione della linea, non un problema del treno, comincerà a funzionare entro l’estate. I restanti saranno immessi sui binari al ritmo di 1 ogni 2 mesi”.
Per come ha fatto intendere oggi, più probabile che per il primo treno nuovo se ne riparli a settembre. Fino ad allora sarà una linea calda quella col ministro Enrico Giovannini.