Nino Lombardi conoscerà domani ufficialmente il nome del suo primo – e solo – sfidante alle Provinciali del 28 luglio. Presso il quartier generale di corso Garibaldi, infatti, il gruppo dirigente Pd con in testa il segretario provinciale Giovanni Cacciano si confronterà con i ‘suoi’ nove sindaci e con i riferimenti dell’alleanza, Luigi Diego Perifano per Città Aperta e Angelo Moretti per Civico22. Dalla riunione emergerà il nome del candidato presidente. Complicato immaginare nuovi rinvii visto che entro le 12 di sabato mattina andrà consegnato presso gli uffici della Rocca il plico contenente le 140 firme utili a perfezionare la candidatura. “Domani si chiude” – assicurano le voci di dentro del Pd.
Nessuno si sbottona pubblicamente, come è consuetudine per il giorno prima di ogni riunione importante. Ma telefonate e incontri più o meno informali si susseguono senza soluzione di continuità e qualche movimento pure si riesce a captare. Seguendo le briciole, il cammino del Pd sembra in linea con la direzione di cui già vi avevamo parlato lo scorso 24 giugno (leggi qui): tra le strade percorribili, l’attenzione si sarebbe focalizzata su quei profili capaci di dialogare a trecentosessanta gradi con la complessa ed eterogenea realtà degli amministratori locali. Un candidato espressione del Pd, insomma, ma che sappia parlare anche a coloro che oggi non si collocano nel recinto del centrosinistra.
Da questo ragionamento emergevano diversi nomi. Le indiscrezioni, in particolare, si concentravano su Leonardo Sacchetti, sindaco di Montefalcone e presidente della Comunità Montana del Fortore e ancora su Angelo Pepe, primo cittadino di Apice. Opzioni di valore ma che per una ragione o per l’altra col tempo o sono sfumate o hanno perso di attualità. A salire prepotentemente, invece, sono le quotazioni di Antonio Calzone, sindaco di Reino e amministratore che può contare su un’ampia rete di relazioni costruita nella sua lunga esperienza nelle istituzioni (è stato anche consigliere provinciale). A soffiare nella sua direzione, inoltre, sarebbero – oltre che gli amministratori Pd – anche ‘la base’ del partito, che si ritroverebbe con facilità al fianco di un dirigente politico dal percorso lineare e alcuni dei movimenti civici in alleanza con i democrat, a cominciare da ‘Città Aperta’.
Infine, c’è un dato territoriale che pure merita una sottolineatura: da sindaco e amministratore di Reino, Calzone può dare voce ad aree del Sannio, Alto Tammaro e Fortore, che da un lato scontano ancora ritardi e difficoltà e dall’altro sono al centro di alcuni interessi strategici per l’intera provincia, pensiamo ai temi della Diga e dei rifiuti, questioni su cui tanti amministratori temono di essere scavalcati e messi ai margini.
Ragionamenti che troveranno conferma domani sera in una riunione che a questo punto ha il sapore della presa d’atto. Sarà Antonio Calzone il candidato del Pd e del centrosinsitra nella sfida per la Rocca.