Napoli – “Vergognoso quanto accade all’ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli, dove un paziente Covid, come si evince chiaramente dai video che ha realizzato, è ricoverato da giorni in una stanza completamente allagata e sporca, con il bagno inutilizzabile, e in condizioni di igiene indegne per un luogo di cura”. A denunciare la vicenda è il consigliere regionale della Lega in Campania, Severino Nappi.
“È questa la sanità dei record che tanto decanta il presidente della Regione Campania? Presenterò immediatamente una interrogazione in Consiglio per far emergere tutti i particolari e le responsabilità relative a un episodio gravissimo. De Luca smetta di fare gli show sui social, di scegliere i manager della sanità attingendo dal ‘circolo magico’, e dia risposte ai campani”, conclude Nappi.
LA REPLICA DELL’ASL
La direzione strategica dell’ASL Napoli 1 Centro “smentisce”, in una nota, “quanto denunciato da un consigliere della Campania per il quale ci sarebbe al Presidio Ospedaliero dei Pellegrini un paziente ‘ricoverato da giorni in una stanza completamente allagata e sporca”. “In modo particolare”, la direzione dell’ASL Napoli 1 Centro fa sapere “che si è tentata ogni strada al fine di trasferire l’uomo presso il proprio domicilio o altra struttura. Il paziente, che peraltro è positivo al Covid, sta creando gravi disagi al personale e agli altri degenti. Nei giorni scorsi ha aggredito un infermiere, reo di aver negato l’ingresso di una pizza in reparto ordinata dallo stesso paziente in assoluto disprezzo di ogni regola e norma anti contagio”. L’uomo, aggiunge la direzione Asl, “ha poi allagato la propria stanza ostruendo il water e continua a non rispettare l’isolamento al quale è sottoposto, oltre ad avere un atteggiamento aggressivo e minaccioso nei confronti del personale che cerca di prendersi cura del suo stato di salute”. La direzione generale dell’ASL Napoli 1 Centro ha provveduto da questa mattina “ad allertare le forze dell’ordine e ha chiesto alla Centrale operativa del 118 di provvedere al trasferimento o alle sue dimissioni presso il domicilio. Nonostante le reiterate richieste del personale e la disponibilità di due posti letto, anche in queste ore il paziente continua a rifiutare il trasferimento in altro luogo appropriato in relazione alla diagnosi ricevuta. Sarebbe sempre auspicabile – conclude la nota dell’Asl – che si evitasse di strumentalizzare episodi di sofferenza, peraltro senza prima aver fatto le necessarie verifiche, nel tentativo di acquisire consenso”.