Tempo di lettura: 3 minuti

Pietraroja (Bn) – É il giorno di Pietraroja, del suo Geosito e del territorio che circonda il luogo dove è stato ritrovato lo Scipionyx samniticus. Per i Paleontologi riuniti al congresso di EAVP (arrivato ormai al suo terzo giorno) dopo una mattinata di lavori e di presentazioni di studi, è arrivata l’opportunità di vedere coi propri occhi la colata di rocce grigie che ancora mette in evidenza dei pesci fossili e le tracce della vita antichissima di questa che, oltre 100 milioni di anni fa, era una laguna.

Una “visita guidata” molto particolare con un momento di saluto e accoglienza proprio davanti al Paleolab, la struttura nata per far comprendere a tutti il senso di questo ritrovamento e la sua importanza. Davanti a questi visitatori ultra specializzati sono intervenuti il sindaco di Pietraroja Angelo Torrillo, il presidente dell’Ente Geopaleontologico Gennaro Santamaria, il segretario dell’EAVP Matteo Belvedere, il vicepresidente dell’associazione italiana della Città della Ceramica Lucio Rubano, il presidente del Gal Titerno Lorenzo Urbano, il presidente del parco regionale del Matese Vincenzo Girfatti e il presidente dell’amministrazione provinciale di Benevento Nino Lombardi. Presenze apparentemente lontane dai temi paleontologi ma che raccontano molto bene le qualità di questo territorio, un’area interna lontana dalle rotte del turismo di massa ma ricchissima di eccellenze e di vocazioni, da quelle naturalistiche del Parco del Matese in cui è immerso, all’arte della ceramica a quella della produzione enologica. Gli stessi partecipanti al Congresso sono stati accolti più tardi nella Cantina Sociale La Guardiense a Guardia Sanframondi.

La visita a Pietraroja è stata per molti emozionante: poter guardare da vicino i fossili affioranti, le tracce della vita marina, piante e molluschi ancora perfettamente leggibili in una roccia straordinaria per le sue qualità. “Queste lamine spesso sottilissime di roccia – ha spiegato Antonello Bartiromo, paleontologo che lavora qui sul campo e che ha accompagnato nella visita gli altri studiosi –  contengono numerosi organismi: dagli unicellulari alle piante, dai pesci fossili ai tetrapodi terrestri tra cui, appunto, il dinosauro teropode Scipionyx samniticus.

In alcuni resti fossili, il grado di preservazione è così elevato che è possibile osservare perfino cellule e tessuti. Per tali motivi, il giacimento fossilifero di Pietraroja può essere considerato un fossil-lagerstätte, cioè un corpo sedimentario che fornisce un’inusuale quantità di informazioni paleontologiche”.

Siamo, insomma, di fronte ad un Geosito straordinario conosciuto fin dal Settecento e a lungo studiato anche nell’Ottocento e Novecento da scienziati di grade fama, ma che non smette di riservare le sue sorprese (il ritrovamento dello Scipionyx avvenne casualmente nel 1982) e che andrà ancora esplorato .

Il congresso, che riprenderà domattina a Benevento presso l’ex-convento di San Felice, insomma si sta rivelando una bellissima opportunità per far conoscere alla comunità scientifica lo Scipionyx e il Geosito e per trarre da questo confronto anche nuove energie per tornare a compiere ricerche sul campo, alla ricerca di nuovi reperti. Ma è stata certamente una occasione straordinaria anche per i cittadini, per il pubblico più grande di appassionati o anche per giovanissimi incuriositi: più di 1000 hanno prenotato le visite guidate tenute da paleontologi di grande fama. E ogni giorno nel chiostro del San Felice e nelle stanze in cui si trovano i fossili di Pietraroja e lo Scipionyx decine di ragazzi e di cittadini partecipano con entusiasmo e curiosità.