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NAPOLI – L’appuntamento con Carlo Calenda a Napoli è martedì 5 luglio alle 18:30 al Circolo Canottieri di via Molosiglio. L’occasione sarà data dalla presentazione del suo libro “La libertà che non libera”. Ma, nel frattempo, Peppe Russo, il presidente campano di Azione, tramite Anteprima24, lancia questo messaggio:

“La deflagrazione dei 5 Stelle mette a nudo tutte le illusioni del Partito Democratico relative a una possibile alleanza strategica con loro. Nell’altro campo, le divisioni del centrodestra sono a mala pena contenute dalla possibilità, almeno stando ai sondaggi, di una loro possibile vittoria. Da questo stallo, la figura di Mario Draghi trae ulteriore forza e vigore come è naturale che fosse considerato il drammatico carico di emergenze in corso”.

“Questa condizione, però, ci suggerisce anche che siamo ai titoli di coda di una lunga fase in cui si è cercato di dare risposte, senza trovarle, alle crisi del Paese e che l’alternanza dentro un duopolio populista non è mai stata una opzione risolutiva. Calenda lo afferma da tempo: prima in solitudine, oggi con maggior ascolto. E la sua non è mai stata una risposta tecnocratica, tutt’altro: è un coraggioso tentativo politico di riorentare il conflitto senza autolesionismi inconcludenti. Di certo, non è la ricerca di una rendita di posizione per un ceto politico preoccupato solo di auto-perpetuarsi”.

“Tra non molto, alcune sono già in corso a dispetto degli indici di natalità del Paese, saranno a battesimo seducenti proposte di costituenti, di campi a geometrie variabili, di centri di tutte le tipologie. Eppure, la necessità di una forza che rompa, senza utilizzare l’apriscatole, schemi ormai logori è più necessaria che mai per ridare slancio e nuove possibilità al Paese e all’Europa”.

“Azione è nata per questo. E non abbiamo interesse a farci irretire dal canto di interessate sirene che, in realtà, vorrebbero farci naufragare. Siamo aperti al confronto con tutti quelli che si ispirano ai nostri valori e che come noi sentono la necessità che la politica ritorni ad essere un passionale esercizio di servizio alle comunità. I melodrammi li lasciamo volentieri ai cultori del campo”.