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Benevento – Antonio Di Maria, ex presidente della Provincia di Benevento ed ex sindaco di Santa Croce del Sannio, ha visto cancellato dal Tribunale di Benevento la sospensiva dalla carica di Presidente (anche se la decisione è arrivata quando la carica è già decaduta e di conseguenza non tornerà al vertice della Provincia di Benevento).

Di Maria, difeso dagli avvocati Antonio Leone e Giuseppe Sauchella, è finito nel mirino degli inquirenti nell’inchiesta che che il 24 novembre 2021 ha scosso la Provincia di Benevento, decapitandone il vertice politico. Nel mirino della Procura sannita, si ricorderà, finivano 11 gare di appalto gestite dalle Province di Benevento e Caserta e dal Comune di Buonalbergo. Otto le persone inizialmente finite agli arresti domiciliari – e tra questi l’allora numero uno della Rocca Antonio Di Maria – in un’inchiesta che vede indagate 22 persone tra ex amministratori, imprenditori e liberi professionisti. Varie le accuse contestate: corruzione aggravata, turbata libertà degli incanti, rivelazione di segreti d’ufficio, emissione di fatture per operazioni inesistenti, tentativo di induzione indebita a dare o a promettere altre utilità, tentativo di concussione, turbata libera scelta del contraente e falso ideologico.

Il 20 maggio scorso su disposizione del Gip del Tribunale di Benevento Pietro Vinetti, nell’udienza preliminare relativa alle richieste formulate dal sostituto procuratore Francesco Sansobrino, gli imputati finirono tutti a giudizio, con l’unica eccezione dell’assoluzione al procedimento relativo al capo 23 per l’ex presidente della Rocca Antonio Di Maria (turbativa in relazione alla posizione di Nardone). Il processo partirà il 23 settembre 2022

Queste le persone rinviate a giudizio: Antonio Di Maria di Santa Croce del Sannio (avvocati Antonio Leone e Giuseppe Sauchella), Michelangelo Panarese di Benevento (avvocato Angelo Leone), Sabino Petrella di Sant’Angelo a Cupolo (avvocato Andrea De Santis), Nicola Laudato di Campolattaro (avvocati Vincenzo Regardi e Fausto Parente), Raffaele Pezzella di Casal di Principe (avvocato Claudio Sgambato e Nando Letizia), Giuseppe Della Pietra di Nola (avvocato Giovanni Esposito), Antonello Scocca di Benevento (avvocato Angelo Leone), Carlo Camilleri di Benevento (avvocato Angelo Leone), Nicola Camilleri di Benevento (avvocato Angelo Leone), Franco Coluccio di Buonalbergo (avvocato Roberto Prozzo), Pietro Antonio Barone di Circello (avvocato Roberto Prozzo), Angelantonio Ciardiello di Pietrastornina (avvocati Teodoro Reppucci e Gaetano Aufiero), Antonio Sateriale di San Giorgio del Sannio (avvocati Angelina Serino e Valeria Crudo), Sebastiano Sauro di Circello (avvocato Roberto Prozzo), Gianvincenzo Petriella di Circello (avvocati Vincenzo Iorio e Antonio Leone), Paolo Petriella di Circello (avvocato Antonio Leone), Angelo Carmine Giordano di Solopaca (avvocati Mauro Carrozzini e Massimo Di Tocco), Antonino Iannotti di San Lorenzo Maggiore (avvocato Roberto Prozzo), Floriano Panza di Guardia Sanframondi (avvocati Umberto Del Basso De Caro e Mario Palmieri), Pietro Ciardiello di Benevento (avvocato Roberto Prozzo). Tre le posizioni stralciate e rinviate al primo luglio: Mario Del Mese di Salerno (avvocati Camillo Cancellario e Cecchino Ciacciatore), Antonio Fiengo di Torre del Greco (avvocati Clemente Biondi e Francesco Migliarotti) e Gaetano Ciccarelli di Ariano Irpino (avvocati Emiliano Iasevoli e Gennaro Iazzino).

Nove invece le società chiamate a giudizio: Nideas Engineering di Benevento, General Engineering di Benevento, Comed di Caserta, Effedue Costruzioni di Benevento, Eurosaf di Napoli ( tutti difesi dall’avvocato Fabio De Maria), Barone Costruzioni di Circello, Steen di Salerno (avvocato Teodoro Reppucci), Impresa individuale Iannotti di San Lorenzo Maggiore (avvocato Roberto Prozzo), Irpinia pietre costruzioni di Pietrastornina (avvocato Fabio Russo).