Benevento – Sono stati 4.052 i visitatori del Teatro Romano nel corso del mese di maggio. Ottimi i numeri registrati nel segno di una ripartenza del turismo dopo il lockdown. Ne è convinto Ferdinando Creta, già direttore ed oggi collaboratore della direzione del Monumento, che ha tracciato un bilancio della nuova stagione a conclusione della tre giorni delle giornate europee dell’Archeologia.
Ospite questa mattina in una chiacchierata con Creta, l’esperto Alfredo Balasco che ha raccontato i suoi studi sull’architettura teatrale rilevando dettagli e facendo scoprire alcune particolarità. In questa tre giorni dedicata all’archeologia c’è stato spazio anche per il Sommo Poeta Dante cui è stata dedicata la presentazione di un saggio.
Per quanto concerne la mattinata di oggi, negli studi sul monumento, Balasco ha sottolineato: “Dopo recenti ricerche archeologiche dal punto di svita costruttivo il Teatro potrebbe risalire all’epoca augustea. E’ un monumento che trova confronti per quanto riguarda la sua struttura architettonica con i grandi teatri di Roma”.
L’esperto non ha effettuato solo una lettura dal punto di vista planimetrico, ma si è anche soffermato sul complesso scenico originario: “È un teatro ricostruito dall’età traianea fino all’intervento di Caracalla. C’era attenzione particolare su questo complesso architettonico il ché lo rende tra i teatri più grandi e monumentali dell’Italia romana”
Creta ha precisato come la sua scommessa sulla rinascita del Teatro sia stata vinta: “Volevo un teatro aperto a tutti. I cittadini sono interessati, e non solo il turista ma anche gli studiosi. Queste giornate permettono di raccontare gli studi che si effettuano quotidianamente”.