Napoli – “Se il presidente non vuole rinnovare il contratto a me, gli do l’opportunità di tesserare mio figlio. Così lui avrebbe il centravanti del futuro e io resterei a Napoli per sempre”. Con questa frase Dries Mertens trovò il modo di riscaldare una fredda giornata di gennaio dichiarando amore eterno all’ormai sua Partenope. Era il giorno 20, impazzavano le voci su un rinnovo di contratto che mai è avvenuto e a questo punto mai avverrà. Lorenzo Insigne aveva appena firmato con il Toronto e dalla società nessuna schiarita – se non con parole portate via dal vento – era giunta sulla questione riguardante il belga.
E’ arrivato a ‘offrire’ al Napoli anche il piccolo Ciro Romeo, ma non è bastato. Sa di beffa pure la foto del 30 aprile scorso dopo il 6-1 al Sassuolo. Lo scatto ritrae Dries, il bimbo e il presidente De Laurentiis, che in preda all’euforia per il punteggio tennistico non tardò a postarla sui social con una frase che sa di presa in giro “Per adesso ho fatto un contratto a Ciro Romeo…”. Punti di sospensione e sorrisi che tranquillizzarono il popolo napoletano sul prolungamento col papà. L’ennesima promessa non mantenuta a cui si è aggiunta la frase indelicata sul “vil denaro” indirizzata proprio a Mertens e Koulibaly nella conferenza stampa di presentazione del ritiro di Castel di Sangro.
Sembrano esserci due diversi Napoli, per De Laurentiis. Al Napoli azienda, entità fredda, presta cure maniacali e approfondite attenzioni. Si è dimenticato però del Napoli della gente, fulcro di passioni e sentimenti, astrazione che lega e orienta gli umori di chi lo ama. Materia sfuggente all’estrazione sociale e al livello culturale di ciascun tifoso che al mattino si sveglia col pensiero di accertarsi che la sua squadra goda di ottima salute. E nelle ultime ore quel tifoso, dal barista all’avvocato, dall’insegnante al magistrato, proprio non riesce a sorridere. Perché Mertens ha praticamente messo la parola fine alla questione. “Pensavo di restare al Napoli ma nessuno mi ha chiamato”, ha detto dal ritiro della sua Nazionale.
Tra 17 giorni tra lui e il Napoli non ci saranno più vincoli. Nemmeno un arrivederci e grazie di sorta, neppure un preavviso. Centoquarantotto gol, leader della classifica marcatori all-time del club. Uno così non lo sostituisci mica facilmente. E se pure si trovasse il modo di rimpiazzarlo sul rettangolo verde, restano ben diversi i sentimenti e il cuore dei tifosi, ormai vituperato da scelte sorprendenti quanto illogiche.
Viene da chiedersi, a questo punto e dopo tanti addii, quale possa essere un colpo in grado di far decollare la campagna abbonamenti e smaltire almeno parzialmente la delusione. Forse solo il grande ritorno di Cavani potrebbe riaccendere una piazza mai così trascurata. Ma meglio non dirlo al presidente, finirebbe per scartare a prescindere ogni possibilità.