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Benevento – Un documentario inedito dedicato alla chiesa di Santa Sofia, realizzato con l’ausilio di tecniche di ricostruzione in 3D, è stato presentato oggi al pubblico nel Museo del Sannio.  L’iniziativa, voluta dall’Accademia di Santa Sofia della direttrice artistica Marcella Parziale, è stata supportata dal punto di vista storico-archeologico dal medievista e docente Marcello Rotili, da Enrico Babilio, professore della Federico II e da Silvana Rapuano ricercatrice di Archeologia all’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.

Il documentario, che dura circa 12 minuti, ricostruisce le fasi storico-archeologico-restaurative della chiesa per offrire a visitatori una documentazione particolare. La ricostruzione dei modelli tridimensionali è stata realizzata sulla base di certificati e documenti archeologici, archivistici e iconografici.  Il filmato scientifico-divulgativo, come è stato assicurato dai promotori, sarà presto fruibile dai visitatori del sito Unesco stabilmente all’interno della chiesa.

La produzione è stata illustrata in un Convegno che si è aperto con i saluti del presidente Salvatore Palladino dell’Accademia Santa Sofia. Quindi ha preso la parola la direttrice artistica Marcella Parziale che ha spiegato il senso dell’operazione: “Si tratta di un viaggio virtuale fino ad arrivare alla rappresentazione della chiesa subito dopo la sua costruzione nell’VIII secolo. E’ un modo per attrarre i turisti a venire a visitare il bene Unesco e puntare sulla valorizzazione del bene patrimonio culturale. E’ un progetto ambizioso e l’idea è nata prima della pandemia“.

Dopo il saluto del vice prefetto Patrizia Vicari, che pure ha evidenziato la necessità di valorizzare ulteriormente il prezioso riconoscimento, la parola passata ai tre docenti co-autori del documentario. A tirare le fila, in conclusione, Marcello Rotili: “È un prodotto realizzato interamente al computer con tecniche d’avanguardia. Si è partiti da un nuovo rilievo della Chiesa e della piazza e il progetto offre la possibilità di ripercorrere la storia del bene Unesco andando a ritroso”.