Benevento – Il Laboratorio Rap – Benevento Rap Lab, svolto nel nodo territoriale di Benevento del Progetto PFP, con il coinvolgimento dei Rapper Lucariello, prima, e SharkEmcee, dopo, due maestri nel campo della musica Rap, è risultato fondamentale per il coinvolgimento e la crescita, tecnica e umana, dei ragazzi in povertà educativa coinvolti.
Il legame nato tra i rapper e gli studenti si è fortificato nel corso del laboratorio, facendo crescere sempre di più quella passione per la musica, che ha spinto i partecipanti a dedicarsi con sacrificio e dedizione a coltivare il sogno di creare delle canzoni proprie, inedite, con l’obiettivo di esibirsi in pubblico e dare voce ai propri sentimenti ed esperienze.
10 mesi di laboratorio, l’inizio in una piccola aula prima di passare ad un vero studio di registrazione, sveglia presto, mille prove, viaggi, insegnamenti, spirito di gruppo, l’aprirsi al mondo con il proprio vissuto: tutto questo ha portato all’incisione di un singolo inedito, dal titolo “Nun’ se pazzèacchiù”, che i ragazzi hanno avuto l’occasione di cantare davanti ad un pubblico vero in diverse occasioni (il 29 aprile e l’8 maggio a Benevento, al Caffè dell’Orto e da Alimenta Bistrot ed il 6 maggio a Napoli a Piazza del Plebiscito), ricevendo molti apprezzamenti e riscontri positivi.
Il documentario che traccia l’intero percorso di Benevento Rap Lab – il nome del gruppo scelto dai ragazzi – ha preceduto le esibizioni live ed è stato iscritto all’Ariano Film Festival di Ariano Irpino, e si è classificato tra i primi 6 finalisti all’interno della categoria Short Documentary del prestigioso Hip Hop Cinefest, festival di fama mondiale tenutosi il 21 ed il 22 maggio presso il Nuovo Cinema Aquila di Roma.
In ogni esibizione del Bn Rap Lab, alla curiosità dei presenti per il documentario sono seguite l’emozione e la grinta messa sul palco dai cantanti, che sotto la guida dei loro maestri del Rap, quasi come fossero direttori d’orchestra, hanno riscosso un gran successo, ogni volta, tra il pubblico presente.
Un percorso colmo di soddisfazioni che premia l’impegno e la passione messi in campo da quando è nato il laboratorio, che dimostra l’utilità di spronare la scuola e le istituzioni tutte a scavare nelle potenzialità e a credere nelle abilità dei giovani, incentivando la promozione di progetti volti a questi obiettivi, proprio come PFP!
Il PFP – Progetti Formativi Personalizzati con Budget Educativi – di cui la Rete Sale della Terra è partner, è un progetto selezionato dall’Impresa Sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, grazie al “Bando adolescenza”.
PFP conta 48 partner su 9 regioni italiane – Calabria, Campania, Friuli, Lazio, Puglia, Molise, Sicilia, Piemonte, Veneto – 11 province – Catanzaro, Benevento, Avellino, Lecce, Ragusa, Campobasso, Torino, Palermo, Nardò, Fondi, Venezia – ed ha coinvolto nelle proprie azioni circa 100 classi.
Il progetto nasce con l’obiettivo generale di ampliare e migliorare le opportunità educative per gli adolescenti di specifici territori visti come attori dello sviluppo umano sostenibile, attivando i coordinatori didattici dei plessi scolastici e i co-gestori locali del PFP. Un progetto di coesione sociale volto alla cura dei sogni e delle ambizioni degli adolescenti attraverso il dialogo continuo tra scuole, Terzo Settore e i Nodi territoriali affinché ci sia una sola “comunità educante”.
Dopo aver individuato i nodi di rete per la costruzione di una rete territoriale tra beneficiari, attori del progetto ed ogni territorio coinvolto, la Rete del PFP ha mosso le sue prime azioni nel 2019 organizzando diversi laboratori di progettazione partecipata con il supporto, nella fase iniziale, della sociologa ed etnografa urbana Marianella Sclavi.
Poi la pandemia e l’inizio della campagna “A distanza ma non distanti, restiamo accanto”, che diversi nodi hanno attivato nei primi giorni di lockdown, alla luce del cambiamento radicale delle abitudini e, in modo particolare, dello stile della vita scolastica degli adolescenti coinvolti nei Budget Educativi.
Sono stati creati inizialmente spazi virtuali con Zoom e Skype dove potersi incontrare e, successivamente, è stata effettuata una mappatura della dispersione scolastica nel territorio di Benevento, eseguita dell’Università degli Studi del Sannio, che ha fatto emergere quasi 80 adolescenti scomparsi dalla didattica a distanza, poi reintegrati tramite i laboratori attivati. In risposta a tale problematica sono state attivate delle aule digitali diffuse grazie alla collaborazione dei cogestori e partner dell’iniziativa, che hanno messo a disposizione spazi quali compagnie teatrali, attività sportive, strutture ricettive per permettere agli studenti che non disponevano di strumenti a casa, di poter studiare e di riprendere a seguire le lezioni.
Importante è stata la formazione del profilo della figura di Sentinella dell’inclusione, nuove figure d’avanguardia presenti sul territorio capaci di ridurre gli effetti della dispersione scolastica attraverso una riqualificazione delle relazioni tra gli spazi didattici e i contesti territoriali con il terzo settore, grazie l’utilizzo dei budget educativi, progetti di vita costruiti a misura dei ragazzi e delle loro esigenze particolari.
Proprio perché il progetto nasce e muta in base alla necessità degli studenti e alla caratteristica del territorio coinvolto, ogni nodo si è differenziato nelle attività svolte seguendo l’obiettivo della costruzione di un progetto formativo personalizzato, progetto ideato su misura per ogni adolescente:
– nel nodo di Benevento sono stati attivati laboratori teatrali presso la Solot Compagnia Stabile di Benevento, laboratori sportivi di Rugby, i laboratori musicali e strumentali ed il doposcuola attivato dalle Sentinelle dell’Inclusione;
– nel nodo Torino è stato creato un programma web radio – in onda su Tradi Radio – volto a contrastare la dispersione scolastica, con il coinvolgimento degli studenti in prima persona e che, ad oggi, vede già 64 podcast dalla sua nascita;
– nel nodo Palermo l’Associazione Sguardi Urbani lavora per stimolare idee e progettazioni: è stato ideato il progetto Stop Bullismo, un laboratorio di progettazione e produzione con l’utilizzo di stampanti 3D, in collaborazione con Lisca Bianca; sono stati organizzati laboratori con l’obiettivo di parlare e diffondere l’importanza delle biodiversità (“Palermo e il mare: alla scoperta della biodiversità – Interventi formativi per nuove visioni del reale”);
– il nodo Catanzaro ha lanciato la rubrica “PFP in pillole”, nata in pieno lockdown che ha permesso di aiutare a raccontare attraverso articoli, video e immagini il concept, le finalità dei Progetti formativi personalizzati;
– il nodo Lecce ha avviato laboratori di cucina insieme ad istituti alberghieri ed al centro culturale “Crocevia”, un laboratorio di produzione della birra, affiancata da una campagna di comunicazione sul bere responsabile, ed è stato creato un programma radiofonico nella web-radio intitolato “Radio Centrale”, in cui i ragazzi hanno sviluppato competenze sulla comunicazione e creato uno studio radiofonico;
– il nodo Ragusa si è occupato di laboratori di musica, sport, e cucina organizzati per giovani studenti con problematiche sia a livello scolastico che familiari; hanno inoltre preso il via attività di supporto allo studio, con piccoli gruppi per agevolare il lavoro della docente di lettere e dedicarsi maggiormente ai ragazzi che hanno bisogno di particolari attenzioni.
– il nodo Fondi ha ideato incontri di formazione destinati ai docenti per incentivare l’utilizzo di interventi personalizzati; è stata creata l’esperienza del “Self Design. Ingredienti ed esperienze per progettare se stessi”, per agevolare la consapevolezza di sé, aumentare il senso di autoefficacia e stimolare il desiderio di progettare e realizzare i propri sogni attraverso la gestione delle proprie risorse e capacità individuali; inoltre sono stati organizzati corsi di scrittura espressiva, di trucco e make up, di musica elettronica e di montaggio video;
– nel nodo Avellino sono stati attivati sei laboratori con la partecipazione di circa 50 studenti: laboratorio di apicoltura, laboratorio “dalla terra alla tavola” di lavorazione delle marmellate, laboratorio “Il vigneto”, laboratorio didattico Operatore Stampa 3D, Laboratorio “Patente Europea del computer” e corso H.A.C.C.P;
– nel nodo Nardò i ragazzi coinvolti hanno ideato e realizzato un programma radiofonico nella web-radio “Radio Centrale”, dopo una fase teorica in cui hanno appreso competenze riguardo i temi della comunicazione e sviluppato, attraverso le proprie capacità, l’ideazione del progetto dello studio radiofonico;
– infine nei nodi Campobasso e Venezia sono state svolte attività di animazione territoriale, con gli interventi di esperti nelle scuole, finalizzati alla creazione di una comunità educante.
Qui tutto il materiale informativo del progetto: https://percorsiconibambini.it/budgeteducativi/scheda-progetto/