NAPOLI – La prima donna a capo dei costruttori italiani riuniti nell’associazione Ance è napoletana, vicina al sindaco Gaetano Manfredi e, nel recente saggio a cura di Attilio Belli “Napoli 1990-2050, dalla deindustrializzazione alla transizione ecologica”, si è detta convinta di almeno un paio di cose.
La prima: che le città che hanno un futuro sono quelle che ne hanno scelto già uno.
La seconda: che “per una stagione di sviluppo duraturo e stabile, gli elementi su cui far leva saranno creatività, apertura e concretezza. Occorrerà far sistema e recuperare una nuova speranza collettiva”.
E quindi: in queste parole non è difficile scorgere Federica Brancaccio. Da oggi, tra l’altro, prima presidente dell’Ance ad essere nata a sud di Roma
L’imprenditrice, in ogni caso, arriva da lontano: fino allo scorso marzo è stata al vertice dell’Associazione Costruttori Edili di Napoli. Prima ancora, ne ha ricoperto l’incarico di vicepresidente della Commissione Relazioni Industriali e Affari Sociali ed è stata componente del Consiglio Generale.
Manfredi, come dicevamo, la conosce bene.
Fino a poco tempo fa, si è lamentato di vedere in giro per Napoli poche gru, molti ponteggi, e ancor meno cantieri in attività. Oggi, ha salutatola sua elezione con queste parole: “Le faccio le mie congratulazioni: è una imprenditrice di valore e visione. Darà un impulso fondamentale al mondo delle costruzioni in questo momento di grandi trasformazioni. Tutti abbiamo dinanzi la grande sfida del Pnrr: lei saprà collaborare nel migliore dei modi con tutte le istituzioni nazionali e locali”.