NAPOLI – Pochi sanno battersi il petto e piangere lacrime di coccodrillo come i politici. Oggi, che a 89 anni ci ha lasciato Liliana de Curtis, la figlia di Antonio, il principe della Risata, ne ha dato un altro saggio.
Ai commenti addolorati e di cordoglio, infatti, quasi immancabile è andato l’accenno al Museo di Totò che da qualche decennio amministratori, sindaci, assessori di Napoli promettono, ma che nessuno finora ha realizzato.
Tutt’al più – si è fatto notare – ci si è fermati all’ingresso di un appartamento al primo piano del Palazzo dello Spagnolo, alla Sanità (il quartiere di Totò) dove è stata sistemata una maschera del Principe. Ma nulla di più.
Totò vive nella cultura napoletana, nei modi di dire, nelle battute dei suoi film che anche i più giovani ripetono a memoria. Ma un posto che lo ricordi come voleva la figlia e come vorrebbero migliaia di suoi estimatori, ancora non c’è.