NAPOLI – Servizio di riscossione esternalizzato per far sì che in futuro il Comune di Napoli non debba prendere atto di un disavanzo, come ha fatto oggi a maggioranza con i soli voti contrari di Iris Savastano e Bianca D’Angelo di Forza Italia, Giorgio Longobardi di Fratelli d’Italia e di Catello Maresca, e con l’astensione di Rosario Palumbo della civica di centrodestra Cambiamo!, Alessandra Clemente e Toti Lange, di 2.212.461.726,45 euro referente solo all’ultimo anno. Questo è quanto passato oggi nella Sala dei Baroni.
L’assessore al bilancio Pierpaolo Baretta l’ha messa così: “La debolezza strutturale del bilancio comunale va necessariamente affrontata con il miglioramento della riscossione delle entrate, per il quale esiste un quadro di miglioramento potenziale che non va trascurato e che bisognerà affrontare anche con il prossimo bilancio previsionale”.
“È urgente intervenire con chiarezza e determinazione su tre versanti – ha spiegato l’uomo dei conti di Palazzo San Giacomo – l’eccessivamente bassa riscossione; l’inconsistenza del recupero dei crediti residui accumulati negli anni; la mancata riscossione di quanto si può incassare per poste non considerate”.
In aula, quindi, il dibattito che si è sviluppato ha di fatto gettato la croce, chiudendone i conti, sulle precedenti amministrazioni de Magistris. Il quale, a dirla tutta, già stamattina sui social aveva messo le mani avanti scrivendo che Napoli è “una città senza guida e senza governo”.
Ma tant’è: i nodi vengono al pettine. Ed è stato particolarmente significativo che anche chi è stato vicino all’ex sindaco condividendone la sua gestione decennale come Flavia Sorrentino del M5S, oggi abbia definito l’approvazione del bilancio di rendiconto “un processo politico verso la gestione della precedente amministrazione caratterizzata sia dalla mancanza di progettualità che di capacità ad intercettare fondi e investimenti per la gestione ordinaria della città”.
Un altro ex demagistriano che ora ha altre idee si è dimostrato Nino Simeone (Napoli Libera): “Questo consuntivo certifica il fallimento della precedente amministrazione”. E per non ripetere gli errori del passato, ha chiesto “il coinvolgimento dei consiglieri per la redazione del bilancio previsionale: non bisogna tagliare i servizi, ad esempio”.
Sta di fatto che Baretta ha annunciato che, dopo l’approvazione dei bilanci consuntivi e previsionale, i primi passi dell’amministrazione Manfredi saranno questi: la ristrutturazione dei mutui per calmierare gli interessi, l’aumento della riscossione e un Piano triennale per l’alienazione degli immobili ERP.