Nusco (Av) – C’erano proprio tutti. Nusco, per un giorno, è stato il teatro dell’evento che ha richiamato l’attenzione dell’Italia intera. La morte di Ciriaco De Mita non poteva passare sotto silenzio. Non quando si parla di un personaggio del genere, dell’ultimo grande rappresentante della Democrazia Cristiana, primo cittadino e personalità di spicco.
Normali cittadini e alte cariche, tutti insieme nel piccolo centro irpino per dare l’ultimo saluto a quello che, per tutti, era solo ‘Ciriaco’. Una Nusco blindata, impossibile avvicinarsi alla chiesa che ha ospitato l’ultimo saluto a De Mita. C’erano gli avversari di una vita e i compagni di viaggio. Tutti appartenenti alla classe politica di ieri e di oggi, governatori attuali e quelli passati. E c’era anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, insieme a Luigi Di Maio, Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale. A testimonianza del peso del De Mita politico.
Chiesa gremita, applauso al passaggio del feretro lungo le strade di Nusco e all’interno della chiesa. E poi l’inizio della celebrazione. Tanta anche la gente che si è radunata in piazza, di fronte al maxischermo, per ascoltare l’intera funzione. In silenzio e con gli occhi pieni di tristezza.
De Mita avrebbe sorriso di fronte a tutti questi colleghi, avrebbe avuto da dire su ognuno di loro qualcosa, tra battute pungenti e veri e proprio attacchi.
E poi la gente, quella che lo ha sentito più vicino di tutti, quelli che bussavano alla sua porta per chiedere consigli, chiacchierare o semplicemente per uno scambio di opinioni.
“Morirò da democratico cristiano”, così aveva detto, così è stato. La politica italiana, da oggi, è un po’ più povera. Nusco è un po’ più sola. Ma di sicuro di lui si continuerà a parlare.