A metà tra salone anni ’50 e mostra di fotografia, più che una barberia Luigi Mongelli, per tutti “Tattalino”, è il custode di un vero e proprio santuario demitiano nel centro storico di Nusco. Alle sue spalle una collezione di foto con personaggi famosi, da Cossiga a Gorbaciov, sulle quali troneggia quella di un giovane De Mita nell’atto della rasatura.
“Io sono un fan del Presidente – mette subito in chiaro Mongelli – il primo manifesto l’ho attaccato a 11 anni quando lui fu candidato alla Camera dei Deputati e da li è nata una
frequentazione, anche perché lui riceveva tutti a casa sua. La foto che amo di più? Sono tutte belle, ne ho una con Gorbaciov, un’altra con Rockfeller, altre le ho a casa. Per me sono tutte belle, poi quando lui riceveva qualcuno a Nusco lo mandava da me. E’ grazie a lui che ho conosciuto tanti personaggi”.
Tattalino è un fiume in piena: “De Mita ha fatto tanto per Nusco e per l’Irpinia. Molta gente deve essere grata a De Mita, ma c’è anche gente che non ha avuto niente e quella che non ha avuto niente è quella che lo ha stimato di più. Con lui si parlava di pallone, di Nusco, e poi finiva sempre a giocare a carte con gli amici suoi. E se succedeva che le cose non andavano bene diceva che portavo sfortuna e me ne andavo. Ma io l’ho sempre amato ed oggi è una giornata triste per tutta l’Italia”.
Non solo De Mita, l’amarcord coinvolge altri nomi della Prima Repubblica: “E’ stato un grande politico, e domani ai funerali pare che vengano pure Draghi e Fico, oltre a Mattarella. Io rimpiango la Prima Repubblica, si lavorava e si pagavano le tasse. Rimpiango Craxi, Andreotti, Forlani, ovviamente De Mita e la vecchia politica”.
Tanti gli aneddoti: “Ma uno in particolare – ricorda il barbiere fan – che testimonia la sua grandezza. Era il periodo in cui da Presidente del Consiglio battibeccava spesso con Bettino Craxi. Un giorno era a Nusco, stava passeggiando lungo il Corso, e una persona gli chiese perché anziché litigare sempre con Craxi non lo mandasse a quel paese. Lui si fermò e gli rispose: ‘Guarda che la politica è fatta di ragionamenti, anche di liti, e di Craxi in Italia ce ne vorrebbero una trentina. Là per là non compresi, ma col tempo ho capito”.