Tempo di lettura: 4 minuti

Le promesse del tennis mondiale stanno crescendo a vista d’occhio. Da diversi anni a questa parte, ormai, l’Italia ha riposto le sue speranze nel talento di Jannik Sinner, molto più giovane di Matteo Berrettini e in grado di bruciare facilmente le tappe. Nel giro di pochi mesi, l’altoatesino ha scavalcato infatti parecchie posizioni nella classifica ATP. Stiamo parlando di un atleta che ancora prima di compiere i 18 anni aveva ottenuto una vittoria in un torneo Masters 1000. Non ci è voluto molto prima che gli addetti ai lavori si accorgessero di lui. Nel 2019 Sinner era già tra i primi 100 tennisti del ranking e si è distinto confrontandosi a poco a poco con giganti come Alexander Zverev e Rafa Nadal. Anche se la velocità è da migliorare, le qualità del ragazzo ci sono tutte.

Le possibilità che Sinner si ritrovi a scrivere pagine di storia importanti di questo sport non mancano. Per quanto riguarda la graduatoria mondiale, non si può escludere che nel prossimo futuro il buon Jannik non riesca a sopravanzare persino Berrettini, attualmente 10°. Al momento, però, Sinner non ha ancora raggiunto nemmeno una semifinale tra i vari Slam: il massimo risultato è stato ottenuto in occasione del Roland Garros del 2020 e dell’Australian Open del 2022. A novembre del 2021, invece, il giovane ha toccato la miglior posizione della sua carriera nel ranking, con un 9° posto che oggi è diventato un 12°.

Se i numeri di Sinner sembrano spaventosi, però, significa che non si è ancora fatto in tempo a sentir parlare di Carlos Alcaraz, giovanissimo spagnolo appena 19enne che occupa la posizione n° 6 nel ranking. Una storia dell’incredibile, anche perché come Sinner nemmeno il giocatore iberico si è mai aggiudicato un Major. Sarebbe stato ancora più strano il contrario, dato che all’attivo Alcaraz non vanta certo tantissimi incontri. Allenato personalmente da una vecchia gloria come Juan Carlos Ferrero, Alcaraz ha iniziato a raccogliere punti utili per il ranking già 5 anni fa, crescendo col mito di Rafa Nadal, che peraltro ha incontrato e battuto proprio di recente, al Masters 1000 di Madrid. Paradossalmente è proprio un confronto con Nadal che può evidenziare le grandi doti della giovane promessa del tennis: alla sua età, Rafa era già nr. 5 al mondo e aveva vinto 6 tornei ATP (contro i 4 di Alcaraz), ma aveva raccolto 4 successi in meno rispetto al murciano contro i Top 10 del ranking. Oggi Alcaraz è il tennista più chiacchierato in assoluto, perché la sua crescita è stata esponenziale e l’impressione generale è che non abbia ancora dato il meglio di sé.

Alcaraz ha sconfitto campioni come Djokovic, Zverev e Tsitsipas in scontri diretti, quando un anno fa non figurava neanche nella top 100 globale. Alcuni record sono stati inevitabilmente messi in archivio: Alcaraz è il tennista più giovane ad aver trionfato in una manifestazione ATP e ad aver disputato i quarti di finale di un Major. E dire che fino a qualche mese fa lo spagnolo si dilettava nelle competizioni giovanili…

C’è però anche un altro classe 2003 che scalpita. Si tratta del danese Holger Rune, che finora ha partecipato solo all’Australian Open e all’US Open a livello di Slam. A fine aprile Rune si è fatto notare per aver battuto Zverev a Monaco di Baviera e vincendo il torneo senza perdere nemmeno un set è finito nella top 50 del ranking. Insomma, questo 2022 sembra avere tutta l’intenzione di rivoluzionare la scena tennistica. Per almeno 2 anni gli esperti erano convinti che sarebbe stato Sinner l’astro nascente indiscusso del tennis, ma l’azzurro deve già fronteggiare ben 2 rivali alla sua altezza.