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Napoli- L’ultima di Lorenzo Insigne al ‘Maradona’, lui che in questo stadio ha cominciato a giocare quando ancora si chiamava ‘San Paolo’. In cinquantamila per la sua ultima casalinga, tanti applausi ed un commiato finale che resterà nella storia del club partenopeo. 

Nel giorno della festa di Insigne che segna su rigore il suo 122mo gol con la maglia azzurra, il Napoli batte il Genoa, conquista matematicamente il terzo posto in classifica (che vale 21,6 milioni di euro di contributi) e inguaia la squadra di Blessin che deve considerarsi ormai con un piede in serie B. Gli azzurri fanno sentire il peso della diversa caratura tecnica rispetto agli avversari e il divario non può essere colmato neppure dall’intensità agonistica dei rossoblù animati dalla necessità assoluta di vincere per raggiungere la Salernitana al quart’ultimo posto in classifica e mettere così una serie ipoteca sulla salvezza. Ma il risultato è troppo importante anche per il Napoli che ci tiene tantissimo (e non solo per motivi economici legati al premio per il piazzamento) a conquistare il terzo posto in classifica a conclusione di una stagione vissuta da protagonista, culminata, fino a poche settimane fa in una lotta spalla a spalla con Milan e Inter per agguantare lo scudetto.

Il Genoa comincia la partita con un impeto e una foga che dimostrano tutta la disperazione della squadra di Blessin, costretta a vincere per poter alimentare la speranza di permanenza in serie A. Il Napoli di contro, forse anche perché psicologicamente condizionato dalla festa a Insigne, ha un approccio troppo morbido. L’aggressività del Genoa costringe la squadra di Spalletti a chiudersi davanti alla propria area di rigore, anche se la retroguardia dei padroni di casa resiste agli assalti genoani senza grandissimi affanni, se si esclude nel caso di una traversa colpita da Yeboah al 12′ con una conclusione dal limite dell’area. Gli azzurri a piano a piano spostano avanti il baricentro del loro gioco e poco prima della mezz’ora si piazzano a loro volta stabilmente nella metà campo avversaria. Il gol del vantaggio per la squadra di Spalletti arriva al 31′. Di Lorenzo da destra fa partire un traversone che a centro area Osimhen intercetta di testa con uno stacco perentorio, mandando il pallone alle spalle di Sirigu. Ci si attenderebbe a questo punto la reazione del Genoa che invece non arriva.

E’ anzi proprio il Napoli a sfiorare il raddoppio con Osimhen e con Insigne a conclusione di una formidabile azione sulla linea di fondo. Nella ripresa la squadra di Blessin prova a reagire ma sembra poco convinta dei propri mezzi. Poi, al 20′ per un fallo di mano in area di Hernani, Fabbri assegna un calcio di rigore che Insigne calcia mandando il pallone a stamparsi sul palo. Sulla ribattuta Di Lorenzo insacca con un diagonale. L’arbitro, però, su segnalazione del Var, fa ripetere il rigore e questa volta Insigne nel tripudio generale dello stadio, non fallisce il bersaglio, portando a 122 gol il suo bottino personale con la maglia del Napoli. Al 36′ è il turno di Lobotka che percorre il terreno di gioco in verticale, arriva ai limiti dell’area di rigore e insacca con un rasoterra. Il Napoli è definitivamente terzo in classifica mentre per il Genoa le speranze di salvezza sono ormai ridotte al lumicino.

Al triplice fischio finale di Fabbri, il via all’ultimo tributo al capitano azzurro con tanto di ‘Oj vita, oj vita mia’.

Napoli-Genoa 3-0

Reti: 32’pt Osimhen, 21’st (rig) Insigne, 36’st Lobotka

Napoli (4-2-3-1): Ospina; Di Lorenzo, Rrahmani, Koulibaly, Mario Rui (72′ Ghoulam); Fabian Ruiz (72′ Lobotka), Anguissa (83′ Demme); Lozano, Mertens (72′ Zielinski), Insigne (88′ Elmas); Osimhen. All.: Spalletti. A disp.: Meret, Marfella, Juan Jesus, Zanoli, Ghoulam, Demme. Lobotka, Zielinski, Elmas, Politano, Ounas, Petagna.

Genoa (4-2-3-1): Sirigu; Hefti (55′ Ekuban), Ostigard, Bani, Criscito; Galdames (74′ Destro), Badelj (23′ Frendrup); Gudmundsson (74′ Melegoni), Amiri, Portanova (55′ Hernani); Yeboah. All.: Blessin. A disp.: Semper, Frendrup, Masiello, Ghiglione, Vasquez, Melegoni, Hernani, Cambiaso, Rovella, Ekuban, Destro, Piccoli.

Ammoniti: Galdames e Lobotka

Arbitro: Michael Fabbri

Assistenti: Passeri – Costanzo
IV: Giua
VAR: Abisso
AVAR: Maggioni