L’Istituto italiano di cultura di Mosca escluso dalla giuria estera dello ‘Strega’. Lo ha deciso il Ministero degli Esteri che così facendo trascina il premio letterario nel vortice delle polemiche legate all’invasione russa dell’Ucraina.
A denunciare l’accaduto è stata Olga Strada – figlia di Vittorio Strada, da molti considerato il più grande slavista italiano del secolo scorso – che nella giornata di ieri ha espresso il proprio rammarico per la scelta della Farnesina di sospendere la partecipazione alla giuria internazionale del concorso Evgenij Solonovic e Anna Jampolskaja, due italianisti considerati vere e proprie ‘istituzioni’ nel campo della letteratura e della cultura russa. “Una decisione grave e priva di logica. Chi per decenni, come l’esimio italianista, ha diffuso la conoscenza della letteratura italiana, traducendo in russo non solo i massimi autori ma anche quelli per così dire ‘di nicchia’, non può essere messo in un angolo solo perché di nazionalità russa” – la recriminazione di Olga Strada, esperta di relazioni internazionali tra Italia e Russa e fino al 2019 direttrice dell’Istituto italiano di cultura di Mosca. “Questa politica italiana di ritorsione indiscriminata nei confronti della cultura russa e dei suoi esponenti – ha aggiunto intervista da La Repubblica – è offensiva nei confronti di tutti ed esula dalla condanna per l’invasione in atto. La cultura deve rimanere uno spazio di dialogo, dialettica, discussione sempre, anche in momenti tragici come quello che stiamo vivendo”.
Nessuna spiegazione, fino a ora, è giunta dal Ministero degli Esteri. A commentare l’accaduto, invece, è stato Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci, organizzatrice del Premio Strega (l’8 giugno a Benevento, per il secondo anno consecutivo, sarà proclamata la cinquina finalista): “Ho appreso della decisione a malincuore. Personalmente mi dispiace perché è un dialogo che si interrompe sui libri e la cultura. Ma quanto deciso prescinde totalmente dall’organizzazione del Premio”.