Tempo di lettura: 3 minuti

Benevento – “Abbiamo alternato strappi a cadute, siamo stati poco continui per poter vincere il campionato”. Tra i vari concetti esposti da Oreste Vigorito nel dopo partita di Monza ce n’è uno piuttosto calzante con la questione Lapadula, con quel rapporto problematico che tiene banco ormai da gennaio. Prima uno strappo, poi un ricongiungimento che si è scontrato con le scelte di mercato invernali (dualismo con Forte, ‘obbligo’ di un attacco a due punte mal assorbito dalla squadra), in seguito un nuovo attrito ‘mascherato’ (ma non abbastanza) da problemi fisici, ora il reintegro (forse) definitivo. Le tribune riservate al numero 9 sono fotografie tanto sfocate quanto efficaci per riassumere una situazione dibattuta. Sullo sfondo, immancabile, il frastuono dei peruviani che dall’altra parte dell’Oceano hanno seguito attentamente i vari episodi dell’imbarazzante telenovela non perdendosi neppure una scena. Anzi, interpretandone i minimi dettagli. 

La verità è che tutti, tifosi ma soprattutto dirigenti, sono consapevoli dei lauti investimenti che questo campionato ha portato con sé. Dalla permanenza di top player quali Glik, Ionita, Letizia, lo stesso Lapadula (e dunque dei loro ingaggi fuori categoria) ai roboanti e altrettanto dispendiosi colpi di mercato invernali (Forte e Farias non sono certo catalogabili come operazioni al risparmio) si è fatto il massimo per puntare in alto. Insomma, la società ha speso e pure tanto, ma è arrivata a giocarsi l’obiettivo grosso  potendo contare su una sola punta di riferimento, quel Moncini che ha rappresentato sempre la terza scelta di Caserta nel corso di questa stagione. Anche nel girone d’andata, quando in rosa c’era ancora il giovane Di Serio. 

La punta toscana starà anche deludendo, ma ha dalla sua una serie di attenuanti che se non servono a scagionarlo vanno quanto meno ad alleggerire il peso del mal di gol che gli viene imputato. E’ passato dall’essere un rincalzo alla titolarità improvvisa in due delle sfide più importanti della stagione (con Ternana e Monza), godendo per giunta di poca assistenza da parte di compagni in forte calo psicofisico. E’ semmai l’intero quadro offensivo a stridere, visto che per l’all in giallorosso Fabio Caserta ha puntato su un giocatore che aveva messo insieme meno di mille minuti complessivi, continuando a tenere in naftalina un attaccante in doppia cifra già a dicembre, nonché titolare della sua Nazionale. Lapadula, appunto, a cui sono affidate adesso le chance promozione di una Strega un po’ troppo confusionaria. La speranza è che non sia troppo tardi.