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Venezia – “Il nostro non è un accanimento giuridico per vincere una partita extra. Ci tengo a mantenere alte quelle che sono le regole del gioco e l’attendibilità del mondo del calcio. Ci siamo mossi e abbiamo mosso la nostra attenzione attraverso la regola cardine dello sport: quella di tentare di fare tutto il possibile affinché si possano giocare tutte le gare che il calendario ci impone”, lo ha detto il vicepresidente del Venezia, Andrea Cardinaletti, in apertura dell’udienza a Sezioni Unite del Collegio di Garanzia del Coni in seguito al ricorso presentato dal club veneto sulla gara non giocata lo scorso 6 gennaio, contro la Salernitana per la quale il Venezia chiede lo 0-3 a tavolino. “Noi siamo andati a giocare a San Siro modificando la nostra lista perché avevamo 12 positivi – ha continuato il vicepresidente del Venezia -. Abbiamo sostituito quei giocatori positivi con dei ragazzi pur di giocare. Abbiamo insistito affinché fosse rispettato questo principio e saremmo qui sia se fossimo già retrocessi o qualificati in Champions. Sarei arrivato in capo al mondo per spiegare i nostri motivi”.