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Sono due gli impianti per il trattamento dei rifiuti individuati nel Sannio dalla Regione Campania. E’ questo l’esito dell’istruttoria condotta dagli Uffici di palazzo Santa Lucia e recepita dalla Giunta con una delibera approvata a fine aprile.

Il tutto risponde alle novità introdotte da Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, che nel 2021 ha elaborato un nuovo metodo tariffario. E alla Regione, per l’appunto, spettava il compito di individuare nell’ambito del proprio sistema impiantistico dei siti classificati come “minimi” ed “intermedi”.

Due le soluzioni rintracciate nel Beneventano. Nell’elenco degli impianti per la chiusura del ciclo rifiuti definiti ‘minimi‘ (ovvero indispensabili alla chiusura del ciclo dei rifiuti) trova spazio quello – contestatissimo – di Sassinoro (trattamento aerobico). Una iniziativa privata, firmata dalla New Vision, che presenta una capacità di trattamento pari a 22.630 tonnellate annue (ma ancora non è chiarito quale flusso dovrà lavorare). Qui potranno conferire tutti i comuni che rientrano nell’Ato Campania. 

L’altro impianto di compostaggio, classificato come “intermedio“, rientrante nell’elenco stilato dalla Regione è quello di Casalduni (trattamento meccanico-biologico), chiamato a lavorare un flusso pari a 26mila tonnellate di rifiuti l’anno. La gestione, qui, è pubblica e spetta alla Samte, società della Provincia: potranno conferire qui solo i comuni dell’ambito sannita. 

Di seguito lo schema degli impianti individuati dalla Regione in Campania: