Umore squadra: “Dipende sempre da quello che costruisci giornalmente, dall’atteggiamento consolidato che deve esserci in una squadra come la nostra. Dipende dal lavoro settimanale, dalla continuità nell’essere esecutivi e attenti. Abbiamo abbassato qualcosa e non va fatto. Dentro un atteggiamento di leggerezza poi subentra anche il timore, poi il resto lo fanno gli avversari. L’Empoli non vinceva da tempo, ma ha sempre giocato bene. Dovevamo aspettarci una squadra con questa fame, l’avevo detto anche ieri”.
Fragilità della squadra: “Non dobbiamo rincorrere gli avversari. Quando la partita diventa una battaglia le nostre qualità sono differenti. E probabilmente da qualche episodio che viene fuori ci prendiamo degli svantaggi. Non mi sembrava neanche che fosse un livello insopportabile, anche per chi non ha queste caratteristiche. Vengo chiamato in causa anche su quest’aspetto. Il responsabile sono io di questa squadra, dell’atteggiamento sia tecnico che mentale, quindi devo pagare io le conseguenze di quello che fa la squadra”.
Responsabilità: “Molta responsabilità è mia, perché poi se la squadra non sa reagire… Dovremmo avere un atteggiamento consolidato che diventa evidente in ogni momento della partita perché sennò è segno che ho trasferito male il mio lavoro ai calciatori. Noi dobbiamo lottare per lo Scudetto, com’è stato detto più volte sia da me che da altri. Se poi il livello è questo qui non posso non essere chiamato in causa”.