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“Sgombriamo il campo dagli equivoci: questa non è un’opera a servizio degli altri territori della Campania. Ma è un’opera grande con l’approvvigionamento irriguo che sarà esclusivamente a servizio della provincia di Benevento mentre quello idropotabile lo sarà principalmente. Poi parliamo di dimensioni talmente ampie che ovviamente se ne beneficerà l’intero sistema idrico regionale”. Fondamentalmente, Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Regione Campania, oggi è a Benevento proprio per questo: per rassicurare istituzioni e categorie produttive sul fatto che la Diga di Campolattaro non sarà l’ennesima occasione persa per il Sannio. Una presa di posizione, quella del braccio destro di Vincenzo De Luca, che sembra una risposta a quanti, e sono tanti, all’ombra della Dormiente hanno sollevato più di qualche legittimo sospetto circa l’utilizzo delle acque della Diga. “E io sono qui per chiarire” – spiega Bonavitacola. Ad accoglierlo, nella sala Consiglio della Rocca dei Rettori, il presidente della Provincia Nino Lombardi e il vicesindaco del capoluogo Francesco De Pierro. Ma in sala c’è anche Gino Abbate, protagonista nelle ultime settimane di un durissimo j’accuse nei confronti della gestione dell’ospedale San Pio. Ma sulla polemica Bonavitacola preferisce non entrare: “Non conosco la vicenda specifica“. Insomma, evita gli ostacoli il numero 2 di palazzo Santa Lucia che arriva persino a definire “ottimi” i rapporti con il Pd Beneventano. Che detta così, visto quanto accaduto alle scorse amministrative, fa un po’ sorridere. Chiuso il breve confronto con la stampa, spazio al progetto della Diga e agli approfondimenti tecnici. Due quelli organizzati alla Rocca: il primo con le associazioni di protezione ambientale, il secondo con le organizzazioni professionali agricole. Sullo sfondo, un finanziamento che mobilita nell’ambito del PNRR, 512 milioni di Euro, di cui 307 a carico del Bilancio regionale.