Il consorzio Research, impegnato a Ravenna nell’appalto per la costruzione della Città delle Arti e dello Sport – in pratica il nuovo palasport – è stato sottoposto a interdittiva antimafia da parte della prefettura di Salerno.
A comunicarlo in una nota è stato il Comune della città romagnola il quale “per fare opportuna chiarezza, aveva rinnovato all’inizio di marzo la complessa procedura di richiesta dell’informativa”. Il provvedimento segue quello analogo che aveva coinvolto la precedente impresa esecutrice dei lavori, la Passarelli spa, per decisione della prefettura di Napoli: a quel punto il consorzio Research aveva escluso la Passarelli dalla compagine e le aveva revocato tutti i contratti di affidamento, compreso quello con il Comune ravennate, incaricando il consorzio Cear a subentrare per proseguire con i lavori.
“Nel sottolineare la completa terzietà ed estraneità del Comune di Ravenna dalle vicende che stanno colpendo l’appaltatore di una importantissima opera, fra l’altro per fatti che non coinvolgono il nostro territorio – prosegue la nota – si ribadisce che l’amministrazione locale è certamente parte lesa in una vicenda legata alla realizzazione di un’opera strategica nell’interesse di tutti nel vederla presto realizzata”.
Il contratto per l’aggiudicazione dell’appalto risale al 19 settembre 2019. Il consorzio Research già al momento di formulazione dell’offerta, aveva indicato la Passarelli quale impresa esecutrice dei lavori. Ma il 10 giugno 2020 quest’ultima aveva ricevuto l’interdittiva poi confermata il 2 marzo dell’anno scorso dal Tar campano. La questione ha fin qui sollevato diverse polemiche politiche a Ravenna.