Benevento – Una sconfitta ingiusta, ma pur sempre una sconfitta. Un passo falso che fa male perché pone un freno alle ambizioni del Benevento. La Strega fallisce la grande occasione di agganciare il secondo posto e di diventare padrona del proprio destino. A quattro giornate dal termine, i giallorossi dovranno adesso fare “filotto” e sperare nei passi falsi delle altre contendenti alla promozione diretta.
Il recupero di Cosenza ha tolto gli ultimi due asterischi dalla classifica e disegnato un quadro che vede i giallorossi in quinta posizione, a pari merito con il Pisa ma in vantaggio negli scontri diretti. Quattro squadre davanti e la necessità, a 360 minuti dalla fine del campionato, di superarne almeno tre per evitare la coda dei play off. Immaginava una discesa il Benevento e si è ritrovato ai piedi di una ripida salita che fa venir meno il fiato se unita al pensiero di aver gettato al vento una grande opportunità.
La vittoria morale, quella ai punti, non porta… punti. La Strega si è smarrita sul più bello, incapace di tramutare in gol le occasioni avute davanti a Matosevic. Ha retto il bunker di Bisoli, con il Cosenza che ha fatto la sua onestà partita. Una prestazione non trascendentale da parte dei lupi, ma comunque in grado di tenere a bada l’impeto di una formazione vogliosa di afferrare tra le mani il fato e diventarne artefice. E’ bastata una palla inattiva, croce e delizia del calcio, per mandare in frantumi i sogni di una piazza tornata a sperare dopo le tre vittorie consecutive.
Fabio Caserta ci ha messo del suo questa volta. Il tecnico di Melito di Porto Salvo ha confermato la ritrosia a cambiare, presentando due sole novità nella formazione di partenza. Scelte dettate dalla necessità più che dalla volontà di variare, complici la squalifica di Calò e gli acciacchi di Insigne. L’atavica propensione a fidarsi di pochi uomini, nonostante le fatiche per i quattro impegni in dodici giorni, si è palesata anche a partita in corso l’allenatore. Tre soli cambi, uno dei quali, quello di Brignola, a sei minuti dal novantesimo.
Non hanno convinto le scelte, soprattutto quella di insistere su Moncini largo a sinistra nel tridente. “Ho preferito mettere un giocatore con più gamba”, ha motivato così Caserta il cambio di Farias con Tello. Peccato che trascorsi nove minuti, sulla fascia ci sia finito l’attaccante di Pistoia che non ha nella “gamba” la sua qualità migliore. Contro una difesa strutturata come quella del Cosenza, le cose migliori il Benevento le ha fatte vedere palla a terra e verrebbe da chiedersi se non fosse stato il caso di puntare maggiormente sul fraseggio e sull’imprevedibilità, anziché sacrificare un giocatore d’area come Moncini sull’esterno.
Questione di punti di vista. Quelli che non sono consentiti avere guardando la classifica. La Strega resta aggrappata a una flebile speranza, ma pensare di operare un triplice sorpasso a quattro giornate dalla fine appare missione complicata anche per il più audace degli ottimisti. Meglio (questa volta è proprio il caso) pensare a una partita per volta e tirare le somme solo dopo la gara casalinga con la Spal, con l’unico obiettivo di arrivare più in alto possibile anche in ottica play off.