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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa a firma del Consigliere Regionale Luigi Abbate.

“Signor segretario Pd rispondo pacatamente ai suoi quesiti senza polemica né ironia, ma vorrei che lei e il suo partito faceste altrettanto.

Mi si chiede se Mastella è contro la mala sanità.
La risposta è sì.

Se Mastella è contro le lunghe liste d’attesa.
La risposta è sì.

Se Mastella è per una sanità che guarda ai cittadini e vada incontro alle esigenze dell’ammalato.
La risposta è sì.

Mi si chiede se Mastella è contro il declassamento dell’Ospedale ‘San Pio’ dal secondo livello al primo livello a vantaggio del Moscati di Avellino.
La risposta è si.

Mi si chiede se è contro la sospensione delle prestazioni specialistiche per i pazienti fragili e anziani. La risposta è si.

Le prestazioni sanitarie ospedaliere sono governate dal management nominato dalla Regione. Un manager che ci costa migliaia di euro e l’erogazione di pillole di sanità come spot non bastano per rendere efficiente le prestazioni.

Non importa l’appartenenza politica di chi solleva le criticità, conta invece la condivisione delle precarietà. Il Pd ci dica quali azioni intende intraprendere per avere una Sanità adeguata sia quotidiana che post Covid. Dalla polemica sterile può nascere una condivisione di obiettivi comuni che vedono il cittadino, gli anziani, gli ammalati e le persone fragili tutelate.

Se poi il Pd non ha questi obiettivi è un problema per la comunità ma soprattutto di coscienza civica. Certo è vero siamo in maggioranza in Regione, ma la nostra non è una componente genuflessa che accetta le decisioni che vengono a mortificare il territorio, soprattutto delle aree interne. Una Regione che è stata matrigna negli anni passati con la provincia di Benevento, lo è stata con Il PNRR con un investimento di soli 21 milioni rispetto ad 1 miliardo e 400 milioni. Una Regione che non è chiara sulle potenzialità e aspettative del territorio sannita, con la diga di Campolattaro e nemmeno sulle infrastrutture materiali e immateriali per il rilancio delle aree interne.

É in atto un collasso delle prestazioni sanitarie e se ci sono responsabili lautamente pagati è giusto che vengano messi in discussione e se il confronto è assente nelle sedi istituzionali è giusto che venga fatto dal basso. É questo il significato della raccolta firme, una levata di scudi contro una burocrazia che non ascolta.

L’aspettiamo per una sua sottoscrizione a questa campagna in atto. Buon lavoro”.