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Per il 2022, i flussi turistici in Italia potrebbero generare una spesa turistica pari a 26,4 miliardi di euro con una variazione in crescita dell’11,8% rispetto all’anno precedente. L’analisi per livello regionale colloca, nella sua dimensione numerica assoluta, il Veneto in testa con 5.047 milioni di euro (+12,6% rispetto al 2021), il Trentino Alto Adige con 3.570 milioni di euro (+27,1%), l’Emilia Romagna con 3.008 milioni di euro (+9,1%), la Toscana con 2.804 milioni di euro (+7,9%), la Lombardia con 2.050 milioni di euro (+10,6%).

Sono le stime per il 2022 di un’indagine di Demoskopika che l’ANSA pubblica in anteprima in occasione della Bit, Borsa internazionale del turismo. E, ancora, nella fascia di spesa turistica fino ad un miliardo di euro, la Puglia con 1.251 milioni di euro (+5,0%) e la Sardegna con 1.033 milioni di euro (+7,9%). In coda, sempre per valore assoluto della spesa turistica generata, si collocano tre sistemi territoriali: l’Umbria con 390 milioni di euro (+7,1%), la Valle d’Aosta con 154 milioni di euro (+9,4%) e, infine, la Basilicata con 150 milioni di euro (+9,1%). Saranno tutte le destinazioni regionali a registrare un andamento positivo dei flussi turistici con in testa, in termini di variazione percentuale delle presenze, Piemonte con 12,8 milioni di pernottamenti (+56,7%) e con 4,3 milioni di arrivi (+66,3%) e Trentino Alto Adige con 46,4 milioni di presenze (+53,5%) e con 11,3 milioni di arrivi (+31,8%).

A seguire Campania con 11,3 milioni di presenze (+38,6%) e con 3,4 milioni di arrivi (+32,0%), Veneto con 65,5 milioni di presenze (+36,0%) e con 15,2 milioni di arrivi (+66,4%), Lombardia con 26,6 milioni di presenze (+33,5%) e con 10,1 milioni di arrivi (+48,7%).