di Valentina Scognamiglio
I migranti bloccati alla frontiera di Ventimiglia aprono l’ultima opera di Giovanni Cioni. Una ricerca impressionistica che unisce immagini del passato a quelle del presente. Uno scienziato pazzo, il dottor Voronoff realmente vissuto negli anni venti, cerca una cura per il ringiovanimento usando testicoli di scimmia. Questi sono gli ingredienti per una narrazione fiabesca.
“Un film di spettri perché è anche un film sull’altro che non si vede, sull’altro che non esiste, un’immagine che guardi ma non vedi. Un film di spettri e una polifonia di voci, di tempi, di spazi, una polifonia di un coro di rane e una voce narrante. La voce narrante non è il testo su cui si è costruito il film, sono degli appunti scritti durante il montaggio del film, come degli appunti di viaggio, in un dialogo immaginario con delle rane. Questi appunti sono diventati quasi come un canto”. Dice della sua opera il regista Cioni che verrà proiettata venerdì 8 aprile alle 20.30 al cinema Academy Astra a Napoli.
La presentazione sarà a cura del regista Marcello Sannino e verrà svolta all’interno della rassegna “Astradoc- Viaggio nel cinema del reale” che vedrà anche l’anteprima nazionale del film “Il sorriso di San Giovanni” di Ruggero Cappuccio e Nadia Baldi, “Overseas” di Sung-A Yoon e infine “Spin Time- Che fatica la democrazia!” di Sabina Guzzanti.
Nato a Parigi, vissuto a Bruxelles, Giovanni Cioni è approdato nel corso della sua formazione in Italia dove attualmente vive e la sua filmografia ampia per diversità di temi trattati offre sempre uno sguardo europeistico.
Cioni riesce a lasciarsi andare ad un’empatia sensoriale che trasporta lo spettatore in un mondo in cui prevale un’apparente innocenza diventando così spunto di riflessione.