Non è affatto una novità di poco conto quella introdotta ieri dal Senato che ha elevato a tre il numero dei mandati consecutivi consentiti ai sindaci dei comuni con meno di 5mila abitanti (come già accadeva per quelli con popolazione inferiore alle 3mila unità).
Un via libera definitivo quello di palazzo Madama considerato che l’aula di Montecitorio si era già espressa in precedenza.
La nuova norma entra in vigore da subito e dunque influirà già dalle prossime amministrative di giugno ma nel Sannio, di fatto, inizierà a produrre i suoi effetti nei prossimi anni, considerato che nessun sindaco uscente nei comuni chiamati al voto nel 2022 ha già completato il secondo mandato.
Se volgiamo lo sguardo al prossimo futuro, invece, non ci sono dubbi sul fatto che da ieri lo scenario politico è cambiato in maniera importante per diversi centri del Sannio. Brindano, in particolare, Giuseppe Maria Maturo a Cusano Mutri, Giovanni Parente a Cerreto, Giacomo Buonanno a Moiano, Fabio Massimo Leucio Romano a San Salvatore Telesino, Pompilio Forgione a Solopaca, Nino Lombardi a Faicchio e Domenico Vessichelli a Paduli: abdicazione ‘forzosa’ rimandata per tutti loro che potranno nuovamente ricandidarsi al termine del mandato oggi in corso.
Guardando al recente passato, invece, a mangiarsi le mani, sono Fernando Errico a San Nicola Manfredi, Fabrizio D’Orta a Sant’Angelo a Cupolo e Floriano Panza a Guardia Sanframondi: per loro tre la riforma è arrivata con sei mesi di ritardo.
Uscendo dai casi specifici, il venir meno del limite del terzo mandato interessa molti altri comuni del Sannio: San Marco dei Cavoti, Ceppaloni, Foglianise, Torrecuso, Limatola, San Bartolomeo in Galdo e Morcone.