Caserta – Sono una trentina i contenziosi giudiziari aperti dai lavoratori della Reggia di Caserta per ferie e riposi non goduti negli anni scorsi, in particolare nel periodo in cui direttore del Palazzo Borbonico era Mauro Felicori (2015-2018), e che stanno arrivando in questi giorni a conclusione al tribunale di Santa Maria Capua Vetere (sezione lavoro), con esborsi di migliaia di euro per le casse del Museo patrimonio dell’Unesco; il Tribunale sammaritano ha accolto finora tutti i ricorsi valutati – sette – per un esborso di circa 70mila euro, ma se dovesse accogliere anche gli altri, la Reggia potrebbe arrivare a sborsare una somma di oltre 300mila euro.
Ci sono lavoratori che hanno accumulato fino a 300 giorni, altri 100 o 150 giorni. L’accumulo eccessivo di ore e giorni di ferie e di riposo non goduti riguarda il periodo precedente all’installazione nel 2019 del sistema “Europaweb”, ovvero della piattaforma informatica che consente la gestione del personale e la verifica tramite timbrature; un sistema esistente già da anni nella maggior parte dei musei e introdotto dal successore di Felicori (andato via dalla Reggia nell’ottobre 2018), cioè dal direttore generale Antonio Lampis, solo dopo la sollecitazione di quasi tutti i sindacati con qualche eccezione come la Cisl. I rappresentanti dei lavoratori lamentavano una gestione poco efficiente del personale; Felicori e l’allora dirigente Mario Tartaglione, entrambi oggi in pensione, di fronte al numero eccessivo di ore accumulate, per evitare contenziosi o comunque esborsi economici cospicui da parte della Reggia, provarono ad obbligare i lavoratori a smaltire le ore non godute di ferie e riposi in periodi da loro stabiliti, ma non trovarono un accordo con i lavoratori, che volevano goderli in periodi decisi dopo una trattativa e comunque di minore affluenza di pubblico; e così sono partiti i contenziosi.