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NAPOLI – “Devo dire che, dal punto di vista della comunicazione, l’Ucraina ha stravinto la guerra. Zelensky è molto più avanti, i russi si presentano in termini primitivi”.

Altro giro, altra corsa. Ma la stessa convinzione. Anche in occasione della diretta Facebook di questo venerdì, il governatore della Campania Vincenzo De Luca si dice convinto che le responsabilità dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia siano quantomeno da dividere tra Putin e l’Occidente.

Anzi. A dirla tutta, ne ha più per l’Occidente che per lo zar di Mosca.

Tant’è che, a un certo punto, gli viene da dire con tono allusivo: “Per la verità, io comincio a domandarmi dove Zelensky trovi il tempo ogni mattina per fare un collegamento con un Parlamento nazionale o con le televisioni. Mah! Sono interrogativi che scioglieremo tra qualche mese”.

Al the new Zar di Palazzo Santa Lucia non viene in mente che quei collegamenti aiutano il presidente dell’Ucraina sotto le bombe a non essere percepito da Mosca come isolato dalla comunità internazionale e quindi a diventare un bersaglio strategico molto più facile per Putin.

E poco importa che il 22 marzo Zelensky si sia collegato con il Parlamento italiano che unanimamente l’ha applaudito.

The new Zar di Palazzo Santa Lucia dice di sapere solo che “negli ultimi due anni è arrivato in Ucraina un fiume di armamenti”. Che “dopo la caduta del Muro di Berlino tutti i Paesi della fascia al confine della Russia hanno aderito alla Nato”. Che è giusto “che l’Ucraina non aderisca alla Nato e rimanga neutrale”. Che “c’è una divergenza di interessi tra gli Usa e l’Europa”. Che “l’America vuole mettere in ginocchio la Russia”. E che per questo “ha l’obiettivo di prolungare la guerra”. Che il popolo dell’Ucraina, di conseguenza, “sta pagando con il sangue le priorità di questi gruppi di potere”.

E quindi: per De Luca, “abbiamo avuto un mese di informazione, informazione tra virgolette, a senso unico”.

“Per quel che mi riguarda – proclama – abbiamo assistito a una grande mistificazione: il bene contro il male, la democrazia contro le dittature, stupidaggini del genere”.

L’Occidente difende il principio delll’autodeterminazione dei popoli? “Sciocchezze”.

La Nato è una organizzazione difensiva? “Mistificazione”.

Il segretario generale della Nato, Stoltenberg? “Ha problemi di vario tipo”.

The New Zar di Palazzo Santa Lucia, invece, si sente benone. Tanto che si dice soddisfatto della telefonata di Draghi a Putin. Certo, ad avercelo avuto anche a Palazzo Santa Lucia un telefono rosso: nessuno gli avrebbe mai chiesto dove lui, the new Zar, trovi il tempo, ogni venerdì, di collegarsi per i suoi monologhi su Facebook.