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«Leggo le dichiarazioni del Sindaco di Benevento per bocca del vassallo di turno intrise della consueta volgarità che altro non rivelano, ancora una volta, che ho centrato in pieno e affondato. Dalle parole poco istituzionali del portavoce segretario pro tempore, con cui si concede un volgare attacco personale ma non politico, si evince chiaramente qual è l’aspetto della questione Molisannio che interessa a Mastella: le modalità di conteggio del numero dei consiglieri che potrebbero spettare al Sannio. Questo dimostra, come temevo, che a spingere la macchina mastelliana, ancora una volta, non è l’interesse per la collettività ma la mera volontà di occupare poltrone e posizioni per l’auto sopravvivenza politica», così il deputato del M5S Pasquale Maglione risponde alle parole di Agostinelli in una nota stampa.

«Al netto della pochezza delle parole messe in fila – prosegue Maglione – non è mia intenzione avviare una contrapposizione con il prestanome di turno ma andare al sodo, ossia oltre al numero di consiglieri per intenderci. In questi giorni ho posto sul tavolo dei punti ben precisi in riferimento al cosiddetto Molisannio sui quali vorrei conoscere la posizione del Sindaco Mastella: condivide la necessità di avviare un percorso di approfondimento analitico che permetta di stabilire i pro e contro di un simile passaggio? Condivide che la partecipazione dei cittadini debba essere frutto di un processo di consapevolezza basato su delle prospettive chiare e strutturate? Confrontiamoci sui temi e avviamo tutti insieme un percorso virtuoso che per una volta guardi all’interesse generale e non al miope interesse personale. Sono disposto sin da ora a sostenere la formazione di un comitato promotore a patto che si proceda in modo lineare e attraverso percorsi di approfondimento funzionali a migliorare la condizione dei cittadini della Provincia di Benevento, e non solo a definire il conteggio dei consiglieri. La serietà non la si proclama la si esercita e fino a ora, come denunciavo qualche giorno fa, ne ho vista molto poca. Infine, è doveroso sottolineare che per cambiare il nome di una regione è necessario una riforma costituzionale e non la protervia tipica dell’ ignoranza. Il percorso di cui si discute non è una contesa politica scandita dalle appartenenze, ma è un processo di consapevolezza collettivo che non necessariamente deve vedere tutti d’accordo. Non posso che condividere quindi i timori del Sindaco di Campobasso avendo pienamente intuito qual è l’unico e solo interesse dell’omologo beneventano, le poltrone. Aggiungo nelle conclusioni che è indubbiamente vero quanto affermato: posso fare tutto nella vita – cosa per cui personalmente devo essere grato solo ai miei genitori – tutto tranne la politica, del viandante però», così conclude Maglione.