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Salerno – Sabato 26 e domenica 27 marzo, alle ore 21, il palco di Sala Le Muse a Baronissi (Via Sant’Andrea, Baronissi)., nell’ambito della rassegna “Chi è di scena?”, ospiterà la Compagnia dell’Eclissi con lo spettacolo “O di uno o di nessuno”, la regia è di Marcello Andria.

Questo testo di Pirandello, che punta sulla forza del testo, è una sfida tutta maschile quella tra Carlino Sanni e Tito Morena, amici per la pelle che, dopo aver condiviso, a lungo e in perfetto accordo, l’amore della giovane Melina, si trovano di fronte all’impossibilità di stabilire chi l’abbia messa incinta. Si incrina il ferreo sodalizio dei due, che denunciano tutta l’immaturità e la fragilità emotiva del loro egoismo virile. A questo si contrappone la nobile dignità di Melina che nella completa e disinteressata assunzione di responsabilità, si dimostra capace di sacrificare se stessa per il figlio dato alla luce.

Traducendo per la scena l’omonima novella, pubblicata in versione integrale nel 1925, Pirandello scrisse “O di uno o di nessuno” nella primavera del 1929. Nel novembre dello stesso anno l’opera fu accolta da notevole favore di pubblico al debutto torinese, con Luigi Almirante e Sergio Tofano nei ruoli di Carlino e Tito, Giuditta Rissone in quello di Melina, il giovane Vittorio De Sica in quello di Merletti. Rare le riprese successive di qualche rilievo, fra le quali si segnala un allestimento diretto da Lamberto Puggelli del 1987. (M. A.)

Il 2 e 3 aprile per il quinto appuntamento in cartellone ci sarà un’altra storica compagnia salernitana, la Bottega San Lazzaro con “Prose, poesie, ballate e fantasie” da Stefano Benni; regia e voce fuori scena di Brunella Caputo. È un viaggio, questo spettacolo. Un viaggio felice, divertente, riflessivo e malinconico nella prosa, nella poesia e nella narrativa di Stefano Benni. Un percorso giocoso e folle, di denuncia e di analisi in alcune sue pubblicazioni, evidenziando la sua vena satirica orientata a temi sociali e condita di surreale e sterminata fantasia.

Si chiude il 7 e 8 maggio con un classico della letteratura “La lupa” di Verga. In scena Serena Stella e Massimo Masiello; la regia è di Matteo Salsano. Un affresco al femminile di una attualità disarmante. Le dicerie, le invidie, la cattiveria, l’assoluta mancanza di umanità, di questa piccola comunità di contadini avvolgono a tal punto i personaggi della storia da trasportarli con forza verso un finale inevitabilmente drammatico, cosi travolgente, da oscurare il piccolo mondo, (l’antro di una grotta), in cui vivono, lasciando come unica via di uscita il sacrificio, come atto di purificazione, senza comprendere  la voglia inarrestabile e il  puro  desiderio di amore.