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Benevento – “Il Sannio è sempre stato ai margini della politica regionale e oggi – anche alla luce dell’interminabile vicenda dell’ospedale di Sant’Agata dei Goti – è necessario avviare una riflessione su un eventuale percorso di affrancamento dalla Regione Campania. E’ opportuno valutare se il Molise possa offrire un contesto amministrativo più coerente con le nostre specificità e più adatto a contemplare le nostre esigenze”, queste le parole del deputato M5S Pasquale Maglione in una nota.

“L’ospedale di Sant’Agata dei Goti – prosegue Maglioneè da oltre due anni oggetto di una pantomima che non possiamo più tollerare. Dopo che la struttura ha ottenuto il riconoscimento di ospedale di area disagiata, grazie all’intervento dell’ex Ministro alla Salute Giulia Grillo, ad oggi la giunta regionale campana non ha fatto nulla affinché, per quanto di sua competenza, venisse attuato. Il riferimento è sempre al noto decreto 41 che al netto delle innumerevoli riunioni e delle promesse sbandierate ai quattro venti, non è mai stato attuato, semplicemente perché non c’è mai stata la volontà di investire delle risorse nella struttura. La verità è che il Sannio è un territorio elettoralmente poco allettante per chi ci guarda da Napoli, che pure serve quando, a entrare in gioco, sono specifici interessi dei singoli, non certo dei cittadini. Tornando ai problemi di questi giorni, aggiungo che a breve scriverò nuovamente al Presidente della Conferenza dei Sindaci, affinché convochi quanto prima l’assise, alla presenza del Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera San Pio, per fare il punto sul futuro del polo di Sant’Agata. Al più presto, inoltre, solleciterò un confronto con i miei colleghi dell’area molisana, per verificare la possibilità di un percorso di affrancamento dal contesto campano. Un‘iniziativa che deve necessariamente comprendere anche l’ipotesi di una consultazione popolare, al fine di verificare se sussiste la dovuta consapevolezza e volontà da parte dei cittadini sanniti. L’auspicio è che alle tante parole di questi anni – aggiunge Maglione nelle conclusioni – comincino a seguire i fatti”.