Scrive il vicesegretario del Pd di Benevento Pasquale Basile:
“L’allarme per il propagarsi inesorabile della cocciniglia in Campania risale al ben lontano 2015 quando iniziarono a manifestarsi i danni irreparabili sul patrimonio arboreo di Lazio e Campania, in particolare sui pini, ma con diffusione circoscritta agli areali costieri. Da quel periodo in poi, è stata sempre più vigile allerta sulla sua diffusione visti gli ingenti danni diffusi anche nelle aree più interne.
Non è, dunque, un mistero pregno di imprevedibilità, vista la natura altamente infettiva, che arrivasse a colpire, devastando, anche gli esemplari presenti nella nostra città. Del resto l’amministrazione in carica è stata più volte richiamata al rispetto delle norme di prevenzione e cura per impedire, o quantomeno rallentare, il diffondersi degli attacchi da parte del parassita.
Se solo i responsabili del settore verde del comune avessero almeno letto le disposizioni del settore fitosanitari o della regione Campania (DRD 01-07-21) si sarebbero accorti del repentino innalzamento della soglia di attenzione nei confronti di questa avversità altamente distruttiva di un patrimonio comune, un bene comune.
Si, perché se si riuscisse a capire che il verde pubblico non è solo una questione di “abbellimento” e di estetica, di proclami elettorali, di “affare fiutato”, si agirebbe in maniera consona e produttiva. Per tutti. Se si capisse, una volta è per tutte, che salvaguardare il patrimonio arboreo significa salvaguardare l’ambiente, la salute dei cittadini ma anche l’economia.
Se si fosse intervenuto per tempo, con cure agronomiche adeguate, con una manutenzione ordinaria, con l’attenzione dovuta, o con il ricorso all’endoterapia nelle primissime evidenti fasi di attacco, si sarebbero evitati danni potenzialmente irreversibili non solo al patrimonio arboreo (perché di patrimonio si tratta!) ma anche all’economia della città, le cui negatività si riversano inesorabilmente sui residenti. E si sarebbe evitato anche il diffondersi della devastazione anche alle aree paesaggistiche circostanti.
Lo stato in cui versano i pini di Viale Atlantici (e purtroppo non solo!) denota la completa assenza di politiche volte all’interesse dei cittadini, al loro benessere psicofisico, all’ambiente, all’economia.
Non è un caso infatti che l’attuale amministrazione non abbia ancora redatto un piano del verde della città ed un censimento arboreo per monitorare tutto il proprio patrimonio, sebbene fosse obbligata per legge a farlo.
Un comportamento dettato sia da totale disinteresse alla cura e alla salvaguardia ambientale a causa di una visione culturale e politica che vede il patrimonio arboreo di una città non come una risorsa ma come mero arredo da poter eventualmente sostituire, sia da incapacità e assenza di idonee conoscenze soprattutto nel riconoscimento dei benefici apportati da un verde pubblico debitamente attenzionato.
Seguiremo attentamente l’evolversi della situazione che non può essere liquidata, ora che i danni ambientali, economici, strutturali sono ad uno stadio di incancrenimento, con la scusante della mancanza di fondi da destinare alla questione, come faceva notare oggi l’Assessore Rosa che metteva le mani avanti dinanzi alle disposizioni della Regione Campania.
I fondi per le priorità vanno immediatamente ricercati magari anche attraverso un’attenta opera di riduzione degli sprechi come ad esempio nel caso dello sperpero di denaro pubblico a danno dei cittadini con le spese “pazze” del settore legale e con le “liquidazioni compensi professionali spettanti ai legali interni”, capitolo su cui ritorneremo presto.
Qualsiasi amministrazione lungimirante, sa bene che tra i capitoli di spesa rientra anche la cura del patrimonio arboreo e del verde in generale senza il quale qualsiasi città diventa invivibile.
Qualsiasi amministrazione saprebbe individuare le priorità degli investimenti e la cura del patrimonio arboreo dovrebbe certamente rientrare tra queste priorità”.