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Napoli – “L’esperienza del Grande Progetto Unesco, i ritardi e le criticità registrate nelle 27 progettazioni attive nel centro storico, devono indurre ad una riflessione sulle procedure e sugli iter amministrativi, e all’assunzione di precise responsabilità politiche per garantire la capacità di spesa dell’amministrazione“. Lo ha dichiarato il presidente della commissione Cultura Luigi Carbone, al termine del confronto sullo stato di avanzamento dei cantieri nell’ambito del Grande Progetto.
Come è emerso infatti dalla relazione dell’architetto Luca D’Angelo, Responsabile unico del procedimento per il Grande Progetto Unesco, a poco più di un anno dal termine per la rendicontazione degli 80 milioni di euro stanziati per la riqualificazione di 27 siti cittadini, sono attivi tutti i cantieri – ad eccezione di quello dell’area del centro antico interessato dalla ZTL che partirà a breve – ma non si riuscirà a impiegare integralmente le somme assegnate.
D’Angelo ha infatti spiegato che sono stati finora spesi 40 milioni di euro, bisognerà rendicontarne almeno 50 entro il 2023, ma le problematiche incontrate in questi anni nella fase di esecuzione delle progettazioni costringono a prendere atto di questa circostanza. Ci sono certamente interventi che verranno ultimati, come quelli sui tre lotti di strade che entro settembre verranno consegnati, oppure come quello per l’area di piazza Mercato, in via di completamento, restano tuttavia criticità per strutture come l’Ospedale della Pace, che richiede complessi interventi che l’amministrazione non riuscirà a realizzare con i fondi europei 2014-2020.
Nel corso del dibattito Alessandra Clemente (Misto) ha parlato della sfida epocale che la città ha dovuto affrontare negli ultimi anni per tutelare il suo patrimonio in presenza di un progressivo impoverimento del Comuni, per questo il lavoro svolto finora va valorizzato con forza. Ha parlato invece di fallimento delle amministrazioni precedenti Gennaro Esposito (Manfredi Sindaco) che ha portato a perdere risorse economiche importanti in tempi lunghissimi, serve ora un cambio di rotta per la città e delineare il profilo di una vera capitale europea. Non ci sarà futuro se non si sceglie di puntare sul patrimonio – anche ‘laico’ – della città, ha aggiunto Gennaro Rispoli (Napoli Libera) che ha indicato i simboli della città da recuperare, insieme alla sua grande tradizione scientifica. La commissione Cultura potrà fornire un contributo operativo sulle attività del Grande Progetto, ha concluso Toti Lange (Misto), entrando nel vivo dell’esecuzione delle progettualità ancora in corso.