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NAPOLI – Nella polemica con o contro De Luca all’interno del Partito Democratico, oggi, il vicesegretario nazionale dei dem, Peppe Provenzano, ha posizionato le truppe di via Santa Brigida (quelle che fanno capo alla segreteria provinciale di Marco Sarracino) e, in proiezione, quelle di Palazzo San Giacomo che ruotano attorno al sindaco Gaetano Manfredi, più contro che a favore del Governatore.
 
Il quale, due giorni fa, è stato fatto oggetto di una lettera al vetriolo firmata da politici, intellettuali e qualche giornalista indirizzata al segretario nazionale Enrico Letta.
Uno che, a sua volta, di De Luca è un antico avversario, fin dai tempi del suo governo.
 
E comunque: intervenuto assieme a Gianrico Carofiglio in occasione dell’Agorà dedicata ai giovani (nel giorno della scomparsa di un loro grande amico, il professor Mario Raffa), Provenzano l’ha messa così: “Aprire una polemica interna in questi giorni appare fuori dalla storia. Ma – ripetendo le parole già pronunciate da Letta – quella di De Luca è una questione di cui ci dobbiamo occupare”.
 
Attimo di riflessione, parole pensate e pesate col bilancino e altra dichiarazione: “Personalmente, me ne sono sempre occupato. E anche oggi è un modo per occuparsene. Non mi piace, però, che si faccia di ogni erba un fascio a proposito del Partito Democratico della Campania. Per esempio – ha continuato Provenzanoqui a Napoli c’è un partito animato da una nuova classe dirigente che ha portato anche alla vittoria alle comunali”.
 
Il riferimento, quindi, è a Manfredi con il quale il Pd romano è molto più a suo agio rispetto a De Luca, sebbene paradossalmente il primo non sia tesserato del Pd e il secondo sì. E prima ancora alla maggioranza orlandiana, vale a dire di chi fa riferimento al ministro Andrea Orlando, di cui la segreteria di Sarracino è la proiezione.
 
“Oggi – ha sottolineato a merito di quest’ultima Provenzano – promuove una discussione importante che spero aiuti e consolidi il percorso di rinnovamento del Pd. Certo, io sono qui per sostenerlo”.
 
Tanto più che, a proposito di questo percorso, si registra un ulteriore riavvicinamento di Leu al ritorno nel Pd. Mariano Paolozzi, ad esempio, che a Napoli è stato tra i fondatori del partito di Bersani e Speranza, ha dichiarato che torna a casa: “Anche solo per accendere una fiamma di discussione democratica”. Ma per quella, non occorrono incendiari: tant’è che qualcuno giura che siano ormai vicine le dimissioni della segreteria regionale dei dem, quella deluchiana doc guidata da Leo Annunziata.