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Caserta – Avevano allestito in casa una piantagione di marijuana con tanto di impianto elettrico che funzionava rubando energia dalla rete pubblica: è quanto scoperto dai carabinieri che hanno eseguito tre misure emesse dal Gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di tre persone per i reati di coltivazione illecita di sostanza stupefacente e furto di energia elettrica: due indagati sono stati sottoposti alla misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza, il terzo all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. La scoperta della maxi-coltivazione è avvenuta per caso mentre i carabinieri della Compagnia di Caserta, con il coordinamento della Procura di Santa Maria Capua Vetere, indagavano sulle due rapine all’ufficio postale di corso Giannone a Caserta, datate dicembre 2019 e gennaio 2020 e commesse con la tecnica del buco. Durante una telefonata tra due sospetti banditi, si parlava di un impianto elettrico di una certa grandezza presso uno stabile di Mondragone e di una somma da capitalizzare rapidamente. Già nel luglio 2020 i carabinieri fecero irruzione nello stabile scoprendo la piantagione, dotata di impianto di ventilazione e irradiazione con forti lampade alogene; furono sequestrate 111 piantine in fase di crescita e altre già essiccate, da cui in totale sarebbero state ricavate quasi mille dosi; emerse che la corrente rubata si aggirava sui 20mila euro. Nella circostanza fu anche arrestato un uomo in flagranza, mentre restavano ancora ignoti i tre complici, che sono stati poi identificato e oggi raggiunti dalle misure cautelari.