Caserta – Resteranno nei depositi da domani, sabato 12 marzo, molti autotrasportatori del Casertano, e ciò a causa dei rincari di carburante. E’ quanto emerso dalla riunione dei camionisti aderenti all’associazione Trasporto Unito, guidata in Campania da Antimo Caturano (presidente) e Francesco Annunziata (vice).
“Una decisione inevitabile e ampiamente prevedibile – spiega Caturano – dal momento in cui, il prosieguo dell’attività, a queste condizioni e con questi rincari esorbitanti, produrrebbe solo ulteriori indebitamenti da parte delle aziende. Il nostro settore purtroppo è stato abbandonato dalle istituzioni“.
Nel mirino degli autotrasportatori finiscono “i costi di produzione dei servizi di trasporto, con particolare riferimento al costo del carburante, e il costo contributivo e assistenziale del personale, tutte voci diventate ormai insostenibili“, “i costi d’esercizio che non si riescono a trasferire sulla merce e alla committenza, perché la categoria è debole contrattualmente in quanto mancano regole certe e applicabili“; inoltre, fanno notare gli autotrasportatori, “la disposizione di legge in materia (comma 5, art. 83 bis, L. 133/2008), che prevede l’aumento del corrispettivo in presenza di variazioni del costo del carburante per almeno il 2%, non agisce perché, per come scritta, non è in grado di funzionare“.
La categoria giudica poi “insufficienti gli interventi economici assunti del Governo, e annunciati all’incontro del 24 febbraio scorso, per un valore di circa 80 milioni di euro“, mentre restano disattese “le promessa del Governo, annunciate nel medesimo incontro del 24 febbraio scorso, di avviare immediatamente un confronto per istruire regole a tutela dell’autotrasporto“. I mezzi resteranno fermi “fino a quando non si ripristineranno le condizioni, economiche e normative in grado di evitare l’indebitamento delle imprese di autotrasporto“.