Dopo 5 settimane si inverte la curva dei contagi Covid: +1,5% in 7 giorni. A fronte di questo cambio di marcia calano i ricoveri in area medica (-16,1%) e in terapia intensiva (-16,4%); giù anche i decessi (-19,3%). Questi i dati principali del monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 2-8 marzo. In particolare – dice Gimbe – c’è stato un aumento dei nuovi casi (+4.179) nonostante un calo dei tamponi (-8,8%). Diminuiscono ancora i decessi: 1.201 negli ultimi 7 giorni (95 di periodi precedenti), 172 al giorno contro i 213 della settimana precedente. In rianimazione -116 e in reparto -1.680 ricoveri.
“È pura follia pensare di abbandonare l’utilizzo delle mascherine al chiuso, indipendentemente dalla scadenza dello stato di emergenza“. Lo afferma il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, commentando il nuovo rapporto indipendente settimanale sull’andamento del Covid in Italia e sottolineando che “la circolazione del virus è ancora molto elevata: quasi 40 mila nuovi casi al giorno, oltre 1 milione di positivi e un tasso di positività dei tamponi all’11,4%”.
Serviranno 7-10 giorni, dice, “per capire se la risalita della curva dei nuovi casi è un semplice rimbalzo o l’inizio di una nuova ondata“. “Il recente incremento dei nuovi casi consegue verosimilmente all’interazione di vari fattori: rilassamento della popolazione, diffusione della più contagiosa variante Omicron BA.2, persistenza di basse temperature che costringono ad attività al chiuso, verosimile calo della protezione vaccinale nei confronti dell’infezione dopo qualche mese dalla dose booster”, riferisce Cartabellotta che sul fronte delle vaccinazioni, considerato che un’ampia fetta della popolazione è suscettibile al contagio “rimane prioritaria la somministrazione del ciclo primario a 4,67 milioni di persone e del booster a 2,8 milioni, in particolare agli over 50 a rischio elevato di malattia grave”