Con il mancato finanziamento del pur valido progetto predisposto da Alto Calore per la riduzione delle perdite idriche, ancora una tegola cade sulle epiche gesta della classe amministrativa irpina.
L’irpinia, tanto per cambiare, è fuori dalle linee di finanziamento poiché non è stato ultimato l’iter di affidamento del servizio idrico integrato; il tutto a vantaggio nuovamente delle fasce costiere che fanno incetta di finanziamenti.
Ciò si tradurrà nell’obbligo per la popolazione irpina di sostenere in tariffa il costo degli interventi in materia di efficientamento delle reti.
Irpinia in Azione ancora una volta deve constatare con amarezza che, mentre ci si accapiglia per le nomine in EIC ed all’ATO rifiuti, nessuna considerazione programmatica e politica si pone alla attenzione della opinione pubblica in merito ai servizi resi ad una comunità.
I giochi sono sempre gli stessi ed onestamente si fa fatica ad alzare il livello della discussione.
Azione ha più volte sollevato le criticità del sistema di gestione del Servizio Idrico, ha più volte detto che nulla si era mosso in merito alla individuazione del Gestore Unico e che questo avrebbe avuto ripercussioni negative sulla acquisizione dei fondi.
I riferimenti irpini, troppo impegnati ad ossequiare la Regione o a pensare ai propri piccoli orticelli, ancora una volta sono stati incapaci di una visione a lungo termine e di immaginare una proposta politica tesa a garantire l’interesse della collettività.
Si è preferito assecondare gli appetiti degli amministratori pur di allestire liste unitarie che, al netto di rare eccezioni, non contemplano i requisiti di competenza minima della materia per poter assicurare un ruolo all’Irpinia che non sia di mero orpello.
Noi crediamo che sia davvero l’ora di dire basta a questo modo di fare politica.
Azione si chiede se sia mai stata sollevata la questione durante gli incontri dell’EIC, o se in quei casi i rappresentanti istituzionali si siano limitati a ratificare quanto proveniva da altre “ stanze”, se si tratta di ignorare le norme e le procedure o se non vi sia banale sciatteria e non curanza, o addirittura mala fede.
Irpinia in Azione ha ed ha avuto in questi anni come missione quella di offrire una alternativa valida a questo modo di pensare e di agire politico, ha ritenuto che ai posti ed alle poltrone fosse necessario preferire la verità dei fatti, la analisi seria delle criticità e la predisposizione di modalità di miglioramento delle condizioni di vita della gente.
L’Irpinia vive una crisi profonda della qualità dei livelli di rappresentanza che su una vicenda come questa si ripercuote direttamente su una intera comunità.
La gente irpina non può essere presa sempre in giro e siamo certi che si ricorderà di questi scempi in occasione delle prossime tornate elettorali, quando avrà certamente l’opportunità di scegliere tra clientela e competenza.