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NAPOLI – Il Comune come coordinatore di tutte le iniziative e non solo come agente culturale: questo l’obiettivo di Palazzo San Giacomo in vista del Piano strategico della politica culturale in città.

Ne ha parlato oggi il sindaco Gaetano Manfredi in commissione Cultura, presieduta da Luigi Carbone.
 
Il sindaco ha illustrato i punti strategici del Piano che verranno presentati lunedì prossimo al Mercadante: una relazione costruttiva con tutte le istituzioni culturali attive in città; la definizione di una scala di interventi che si estenda dalle Municipalità all’Area metropolitana; una programmazione degli eventi che tenga conto dei tempi del turismo basata su una comunicazione efficace; investimenti nella filiera formativa in ambito culturale e potenziamento dell’industria creativa per la nascita di imprese culturali; manutenzione, identità e nuovi modelli di gestione dei siti culturali comunali ma anche progetti di compartecipazione pubblico/privato per la valorizzazione dei siti minori.
 
E ancora: potenziamento del rapporto con l’educazione e la crescita sociale sviluppando, ad esempio, la rete delle biblioteche cittadine, definite “luogo di elaborazione e confronto per le giovani generazioni”.
 
L’idea avanzata dal sindaco per i prossimi due mesi è quella di avviare una progettazione culturale condivisa e aperta alla dimensione internazionale.
 
Vocazione, strategia e programmazione sono, a loro volta, le parole chiave del documento programmatico che la commissione ha presentato al sindaco per l’elaborazione del Piano strategico.
 
Gennaro Rispoli (Napoli Libera) ha ricordato la necessità di investire sul recupero e la valorizzazione dei monumenti simbolo della città, espressione della sua cultura più alta.
 
Per Toti Lange (Misto) è necessario istituire una ‘sportello unico per la cultura’ capace di rispondere alla complessa sfida che la città dovrà vivere nei prossimi anni in campo culturale.
 
Annamaria Maisto (Azzurri Noi Sud Napoli Viva) ha apprezzato che sia finalmente arrivato il momento di un approccio sistemico alla cultura in città, capace anche di attivare virtuosi processi economici.
 
Rosario Palumbo (Cambiamo!) ha parlato di metodo e visione quali elementi strategici per la valorizzazione culturale dell’intero territorio, anche delle aree meno conosciute.
 
Alessandra Clemente (Misto) ha chiesto di vigilare attentamente sulle forme di gestione pubblico/privato dei siti culturali e e sul rapporto tra cultura e legalità, proponendo l’istituzione di un Festival culturale organizzato nei beni confiscati alla camorra.
 
Di rilancio di iniziative musicali quali il Festival di Napoli ha parlato Carlo Migliaccio (Insieme per Napoli Mediterranea), mentre Pasquale Esposito (Partito Democratico) ha indicato negli investimenti nelle Municipalità e in grandi attrattori culturali le armi per valorizzare la dimensione policentrica della città.
 
Iris Savastano (Forza Italia), infine, ha evidenziato la necessità di investire su comunicazione e promozione degli eventi culturali in città e Pasquale Sannino (Napoli Libera) ha concluso sulla necessità di recuperare i siti culturali periferici oltre che i siti naturali.