E’ una storia che ha dell’incredibile quella raccontata da Daniel Matamala, giornalista inviato sul campo in Ucraina per seguire gli sviluppi dell’invasione russa. Il reporter argentino ha raccontato sui suoi canali social come è scampato ai controlli militari insieme al suo collega, un operatore video: “Oggi a uno dei posti di blocco degli agenti hanno sequestrato i nostri documenti, macchine fotografiche e telefoni scortandoci alla stazione di polizia. I primi interrogatori sono stati tesi, l’Ucraina è un paese in guerra e c’è sempre il sospetto di avere davanti spie o sabotatori”, ha raccontato Matamala.
Quando le cose sembravano mettersi male, è arrivato però il colpo di scena. E lì è entrato in gioco l’indimenticato campione del Napoli: “Uno dei poliziotti ha visto i passaporti dei miei colleghi e ha detto due parole che abbiamo capito: “Messi” e “Maradona”. Lì tutto è cambiato, e il nostro cameraman ha mostrato il suo tatuaggio di Diego Maradona che ha sul polpaccio. Dopo quel gesto l’atmosfera è cambiata molto e grazie alla mano di Dio e al calcio siamo riusciti ad uscire da quella situazione arrivando senza problemi a destinazione”.