Casagiove (Ce) – “Aiutiamo Insieme” è il messaggio lanciato da AIFO Caserta – Casagiove per una domenica all’insegna della solidarietà e della cooperazione tra popoli. Un’iniziativa di successo siglata ieri, 6 marzo 2022, dal gruppo AIFO Caserta – Casagiove e dalla referente Pina Martino, in collaborazione con la parrocchia di San Michele Arcangelo di Casagiove, guidata da don Stefano Giaquinto, per offrire soccorso e accoglienza alle donne e ai bambini ucraini in fuga dal dramma della guerra.
L’Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau, operativa sul territorio casagiovese dal 1999, ancora una volta si è resa promotrice dei valori umani e cristiani della pace e, soprattutto, della speranza attraverso un evento di solidarietà che ha riscosso grande partecipazione. “Il popolo casagiovese – ha dichiarato Pina Martino – si è contraddistinto come sempre per la grande generosità. Il nostro banchetto solidale, colorato dalla bandiera della pace, ha avvicinato tutti trasformandosi in un angolo di aiuto concreto e reale”.
Molti i prodotti in esposizione dai barattoli di miele ai gadget targati Aifo, dalle magliette con le citazioni del pensiero di Raoul Follereau alle canvas bag. Piccole e grandi cose che sono state funzionali ad una raccolta fondi che sarà interamente devoluta in beneficenza e consegnata al parroco don Stefano, in questi giorni impegnato ad allestire i locali in cui presto verranno accolti i primi rifugiati bisognosi di una dimora.
“In questo periodo di profonda paura – afferma il presule – dinanzi alle scene dell’orrore e della tragedia umana, si avverte forte la voglia di sostenere gli indifesi, convinti che nonostante tutto gli uomini del nuovo secolo possono essere operatori di bene e seminatori di fratellanza”.
L’iniziativa ha goduto del sostegno morale dell’amministrazione comunale di Casagiove nella persona del sindaco Giuseppe Vozza, dell’assessora Anna Altavilla, già membro Aifo, del Gruppo Scout Casagiove 1 e di molti rappresentanti della società civile. La giornata Aifo “Aiutiamo Insieme” è stata un’opportunità per riflettere in maniera allargata su importanti problematiche sociali e culturali accentuate dal clima di guerra.