Benevento – “Tornasse a fare il docente, forse farebbe meno danni e il presidente della Consulta non ha più la mia fiducia”.
Si acuisce lo scontro all’interno del Conservatorio “Nicola Sala” raggiungendo livelli mai riscontrati in una Istituzione scolastica. Dopo la protesta degli studenti che reclamavano l’esercizio al diritto allo studio, il presidente uscente del Conservatorio Antonio Verga ha preso la parola nel corso di una conferenza stampa e non ha usato il fioretto, ma un’ascia.
Ormai è una vera e propria guerra di posizione tra la presidenza e la direzione dell’istituto musicale affidata a Giosuè Grassia: il conflitto tra questi due vertici, iniziato lo scorso mese di settembre, si concentra sulla firma e la responsabilità della sottoscrizione dei contratti di lavoro con il personale docente assunto per periodi di tempo limitato con funzioni di supplente. Verga accusa la direzione di aver posti in essere atti non leciti. La conseguenza dello scontro comunque è chiara: al momento il corpo docente dell’Istituto presenta dei vuoti che non saranno colmati fino a quando Verga non riterrà di aver esaminato bene tutte le carte.
Sui contratti a tempo determinato che non sono stati firmati, il presidente ha spiegato: “Avevo preso dei giorni di tempo per approfondire e seguire un’istruttoria. Quelli legittimi saranno firmati altri saranno sostituiti da altri docenti”. Sulla protesta di ieri portata avanti dagli studenti la reazione è stata molto dura: “E’ stata una farsa. Uno spettacolo indegno e indecente. I ragazzi utilizzati come paravento e strumentalizzati per coprire delle manchevolezze”. Una cronistoria quella affrontata dal presidente Verga, che ha ricordato come con l’ex direttore Giuseppe Ilario i rapporti erano molto collaborativi, ma con il successore Grassia i rapporti non sono mai stati idilliaci: “E’ stato come un dialogo tra sordi. Io scrissi al Ministero per capire quali fossero le competenze “.
Il presidente ha poi aggiunto: “Io non ho nemmeno gli elenchi dei docenti iscritti al Conservatorio. E sono già da due anni che alcuni docenti non mettono piede in istituto. Il presidente è il legale rappresentante dell’Istituto e responsabile dell’andamento amministrativo, la sua funzione non è quella di limitarsi ad un taglio del nastro come forse si pensava in passato. Era mortificante”.
Infine, parole pesanti contro il direttore Grassia: “Non ha dimostrato capacità di sintesi, di guidare in armonia un istituto. Essere scesi in piazza, non depone bene per chi deve educare i giovani. Invitare a protestare contro una persona dimostra fallimento totale di poter guidare un istituto, ha provocato lacerazioni insanabili”.