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NAPOLI – Nel pomeriggio della consegna di una targa ricordo e di un bouquet di rose rosse alla neo Miss Italia Zeudi Di Palma da parte del sindaco Gaetano Manfredi, oltre le gambe e Gomorra, nella “casa degli eletti”, come chiama la Sala dei Baroni la presidente del consiglio comunale Enza Amato, c’è di più, per parafrasare la canzone di Jo Squillo e Sabrina Salerno e per citare il quartiere di provenienza di Zeudi, Scampia.

Tanto per iniziare, le Miss sono due: oltre alla più bella d’Italia, c’è anche Lorena Tonacci, pure lei napoletana e arrivata terza nella storica competizione che, sebbene abbia perso la prima serata Rai, continua ad essere molto popolare in tutto il Paese.  
 
E ci sono anche un paio di idee. La prima la lancia Patrizia Mirigliani direttamente al sindaco: portare la finale di Miss Italia del prossimo anno a Scampia. “Sarebbe bello da parte nostra dare un contributo fattivo al rilancio di questa periferia”.
 
Manfredi non dice no. Ma, da buon ingegnere, la mette così: “A  me piace dire le cose quando si possono fare. Certo: l’idea è positiva ed è un riconoscimento per dare una nuova luce al quartiere. Ne valuteremo la fattibilità”.
 
La seconda idea è sulla movida, tema quanto mai caldo a Napoli in questi giorni con l’ordinanza del Comune che anticipa gli orari di chiusura dei baretti del centro.
 
Zeudi Di Palma ha 20 anni. E, a tal proposito, un sogno: “La movida può essere uno stimolo importante per creare opportunità di sviluppo e lavoro. In futuro, magari, anche a Scampia in modo tale da evitare anche che tutti i ragazzi si spostino verso il centro. Nel quartiere si potrebbe andare al cinema o fare una pedalata lungo una pista ciclabile. E’ un territorio su cui investire: ora c’è poco, ma ha tanto da dare”.
 
E quindi: sindaco, si può pensare di delocalizzare la movida anche a Scampia? “Sicuramente, oltre Bagnoli, il molo San Vincenzo e il Centro Direzionale, anche la zona nord è importante, non possiamo fare tutto al centro: dobbiamo ‘allargare’ la città. A Scampia, però, la movida non la portiamo certo con una ordinanza, ma mettendo sul tavolo un piano. E’ una eventualità da considerare assieme agli imprenditori”.
 
Ad oggi, a Scampia, 40mila abitanti, ci sono zero cinema. E solo un teatro, chiuso per lavori di manutenzione: l’auditorium Municipale.
 
Nicola Nardella, presidente della Municipalità, anche lui in Sala dei Baroni per la cerimonia per Zeudi e Lorena, lancia allora quella che è già più di un’idea: “Stiamo lavorando a un bando per far gestire l’auditorium alle associazioni virtuose del territorio. Scampia ne ha tante ed è, sotto questo punto di vista, davvero un esempio virtuoso. Una cogestione tra le migliori realtà del territorio sarebbe importante”. Oltre Gomorra c’è molto di più.