Salerno – La nave Arkan, nel pomeriggio del 22 febbraio, era ancora all’ancora davanti alla città di Salerno. Una trentina di chilometri più a sud le Istituzioni locali e la popolazione giurano che si opporranno allo scarico delle centinaia di containers carichi di rifiuti nel sito militare di Persano. La battaglia politica è arrivata sin in Parlamento. In questo contesto si inserisce la posizione di Legambiente: “Il rimpatrio dei rifiuti dalla Tunisia è l’ennesima dimostrazione di una gestione regionale fallimentare del ciclo dei rifiuti”, sentenzia. Legambiente chiede “tempi certi sulle operazioni; basta con il tempo indeterminato”
In una nota congiunta Stefano Ciafani e Mariateresa Imparato, rispettivamente presidente nazionale e presidente regionale di Legambiente, affermano: “Siamo davanti ad una vicenda triste e piena di ombre che puzza più dei rifiuti stessi. Con il ritorno dei container in Campania si scrive ennesima pagina del capitolo sul ciclo dei rifiuti da sempre in emergenza, che più che ciclo diventa, ogni giorno, un labirinto oscuro. Dietro quei rifiuti provenienti dalla Tunisia si nascondono disattenzioni, opacità e responsabilità di chi doveva controllare. Controlli che non possono e non devono mancare nell’analizzare quei rifiuti presenti nei container. Non vorremmo trovarci davanti a sorprese i cui effetti o meglio i danni presentano il conto successivamente. Chiediamo al governo regionale, aldilà delle parole, un impegno concreto nel rispettare tempi nelle operazioni necessarie alla caratterizzazione, allo smaltimento e trasferimento di quei rifiuti: basta con il ‘tempo indeterminato’ che tanti danni ha fatto finora. Basta con la politica del rattoppo. Un appello anche alle comunità locali per stringere patti territoriali per chiudere il ciclo dei rifiuti sul territorio uscendo da egoismi localistici e governando la realizzazione di distretti dell’economia circolare. Una cosa siamo convinti: ancora una volta a pagare le inefficienze sono i cittadini, le comunità. Sono tanti, troppi i territori nella nostra regione che ‘hanno già dato’ in materia di rifiuti tra depositi di ecoballe che ancora sono in giro e riaperture straordinarie di discariche per affrontare le emergenze. Territori che sono in attesa di una efficace bonifica”.